Tra cento anni
Al di là dell'atmosfera magica che lo pervade, mi pare che questo progetto sia soprattutto un voto di fiducia: viviamo tra ombre catastrofiche, ma per fortuna c'è chi scommette sul fatto che il futuro sarà ancora un luogo luminoso e abbastanza curioso da sfogliare pagine scritte da persone morte da un secolo. Una specie di messaggio lasciato in una bottiglia, e insieme una sorta di fiaba della Bella Addormentata: i testi torneranno in vita solo tra 100 anni per sconfiggere l'idea del “tutto e subito”. Un solo dubbio: gli uomini del 2114 sapranno ancora leggere la nostra lingua? Forse avranno un robot che la tradurrà per loro: una macchina senza emozioni incaricata di riprodurle. Se il senso del futuro è questo, mi tengo stretto il presente.