San Giminiamo e Volterra a quanto pare sono state le mete più gettonate dell'estate, dove sono confluiti i turisti attratti dal mito della Toscana e quindi dei borghi più belli, che è il nome anche di un'associazione che ogni anno ne promuove di nuovi. L'ultimo della serie, circa 300, è Diano Castello, comune sopra la più celebre Diano Marina. Ci sono stato nel weekend passato, per festeggiare un traguardo che arriva nel momento giusto, quando la gente ha il desiderio di scoprire la bellezza, che in questo caso significa capacità di conservare e di mostrare una cifra di storia. In questo paese c'è un teatro, ci sono varie chiese e quella dell'Assunta, proprio di fronte, con gli affreschi ancora evidenti, ha dentro due trittici del XVI secolo che sono spettacolari. Ho girato a piedi il borgo in lungo e in largo, fra piazzole e carruggi, godendomi la vista del mare da un B&B curato nei minimi particolari, la casa di Giò. A Diano Arentino il B&B del sindaco Giacomo Musso era invece pieno di turisti che hanno fatto un paio di giorni al mare e poi si sono rifugiati qui, con la piscina e il campetto da tennis, cucinando con l'olio buono di queste colline e bevendo il Vermentino. Da Diano Marina, il via vai dei transfer ha portato centinaia di turisti disciplinati, che poi magari sono scesi a piedi, mentre il ristorante Candidollo di Diano Borello era pieno di gente. Maria Pia Donati, che ha le vigne a Diano Arentino, s'è vista premiare il suo Vermentino dalla giuria tecnica che ha assaggiato 79 campioni e dalla giuria popolare.
Qui i sindaci si incontrano, si parlano fra di loro, sostengono le reciproche attività: oggi a Diano Castello, domani a Diano Marina, dove si inaugurerà Aromatica, altra manifestazione che il Covid ha spostato nell'ultimo scorcio di estate. Quando sono tornato a casa ho scoperto che mio figlio con i suoi amici ha fatto un tour fra le Big Bench del Monferrato, le panchine giganti poste di fronte a un panorama mozzafiato sui vigneti. Un'altra iniziativa nata dalla semplice creatività, in questo caso lo statunitense Chris Bangle, che ha dato l'avvio a una cosa che non c'era, ma che sta offrendo il gusto di ammirare un territorio. Che dire? C'è una capacità di adattamento che tuttavia non si può definire turismo di serie B, come non lo erano le mie vacanze in campagna, dove ho scoperto il lavoro della gente della vigna. Tutta questa iniziativa assai vivace dei Comuni va guardata con rispetto e anche sostenuta. Dopo le erogazioni a pioggia è il momento di puntare sulle scelte virtuose che producono economia. Non basta una bandiera: ci vuole un'immedesimazione con l'Italia che ha qualcosa da comunicare.