Rubriche

Tozzi: divulgazione e demolizione

Andrea Fagioli martedì 19 marzo 2019
Prendere il posto di Alberto Angela non è facile per nessuno. Però può succedere di avere un traino inaspettato. Il caso ha voluto che il debutto di Sapiens - Un solo pianeta, condotto dal geologo e ricercatore del Cnr Mario Tozzi il sabato alle 21,45 su Rai 3 nella collocazione in passato occupata da Ulisse, sia avvenuto a poche ore dalla manifestazione mondiale a difesa dell'ambiente. E lui, Tozzi, a differenza di Angela che si occupa delle meraviglie artistiche, si occupa proprio di ambiente attraverso l'esplorazione e la divulgazione. Un doppio registro in questo caso per otto puntate e altrettanti argomenti: dai fiumi alla luna ai terremoti. Il viaggio di Tozzi è partito dall'unico fiume intatto d'Europa, il Tagliamento. È proseguito attraverso il Nilo e il Giordano dove la storia del controllo dei corsi d'acqua da parte dell'uomo si delinea chiaramente. Poi il giro del mondo attraverso i fiumi più importanti per affrontare il capitolo delle dighe come quella che ha reso possibile la nascita di Las Vegas e al contempo ha desertificato lunghi tratti del fiume Colorado. Dalle guerre per l'acqua, l'uomo è poi passato a fare guerra all'acqua finendo per sostituirla con i liquami e la plastica. Però i fiumi si possono anche risanare. È successo con l'Isar a Monaco di Baviera. Un segno di speranza a conclusione di una puntata in cui Tozzi ha utilizzato i suoi immancabili grafici virtuali e la lavagna trasparente sulla quale questa volta il popolare geologo ha scritto da dietro dimostrando di saper scrivere al contrario per rendere le parole leggibili al pubblico. E se Alberto Angela riemerge dalle acque del Golfo di Napoli che sommergono l'antica città romana di Baia, Mario Tozzi, per non essere da meno, con stivaloni ascellari si immerge nelle correnti del Tagliamento. In ogni caso da questi programmi di divulgazione scientifica e ambientale s'impara sempre qualcosa. Dopo di che si possono condividere o meno i messaggi, come quello finale decisamente esplicito: distruggere tutte le grandi dighe del mondo. Sarebbero la causa prima della rovina dei fiumi e delle guerre dell'acqua tra gli Stati, tenendo conto che al momento sono oltre trecento i conflitti del genere e che sono destinati a moltiplicarsi.