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Felice da Nola. Torturato per la fede, poi la povertà

Matteo Liut domenica 14 gennaio 2018
In un'epoca sempre più bisognosa di buoni maestri fare memoria degli antichi testimoni della fede ha un valore inestimabile, anche per i non credenti. E la memoria di san Felice da Nola è arrivata a noi grazie all'opera di san Paolino da Nola, che "valorizzò" il luogo della sua sepoltura. Felice era nato nel III secolo e fu collaboratore del vescovo Massimo: davanti alla persecuzione, però, il presule dovette rifugiarsi lontano dalla città. Felice, invece, fu catturato e torturato; secondo la tradizione venne salvato miracolosamente. Fu solo con la pace costantiniana nel 313 che il sacerdote poté tornare a Nola. Per questa prova egli è venerato come martire, anche se non venne ucciso dai persecutori. La comunità locale lo avrebbe voluto come vescovo ma lui oppose un deciso rifiuto e scelse di vivere in povertà fino alla morte.
Altri santi. Beato Oddone di Novara, monaco (1100-1198); beato Odorico da Pordenone, sacerdote (1265-1331).
Letture. 1Sam 3,3-10.19; Sal 39; 1Cor 6,13-15.17-20; Gv 1,35-42.
Ambrosiano. Is 25,6-10a; Sal 71; Col 2,1-10a; Gv 2,1-11.