San Felice da Nola fu un testimone del "cambio di epoca" dettato dall'editto di Costantino nel 313 che concesse la libertà di culto ai cristiani. A quel punto i martiri divennero memoria da conservare e si cominciò a pensare a un altro tipo di dono radicale della propria vita per il Vangelo: il ritiro dal mondo. Per questo i monaci e gli eremiti divennero i "modelli". San Felice viene ricordato come martire (anche se non venne ucciso) e confessore, ma fece anche l'esperienza del deserto: insomma rappresentava la sintesi di tutte le forme di santità possibili per la comunità campana di Nola, dove era nato. Aveva subito la tortura e aveva resistito, liberato si ritirò in un luogo isolato e poi, tornato in città dopo l'Editto, visse da povero fino alla fine.Altri santi. Beato Oddone di Novara, monaco (1100-1198); beato Odorico da Pordenone, sacerdote (1265-1331). Letture. 1 Sam 1,9-20; da 1 Sam 2,1.4-8; Mc 1,21-28. Ambrosiano. Sir 42,22-25;43,26b-32; Sal 32; Mc 1,14-20.