tenersi con gli occhi
È vero: il momento più intenso per gli innamorati o i coniugi o per i genitori o i figli che si separano è quello dell'addio, soprattutto quando si sa che il distacco sarà lungo. L'ultimo bacio, la stretta estrema della mano anche al di là del varco dei controlli e poi quel «tenersi con gli occhi» o, meglio, «tenersi per gli occhi», come per mano, nonostante la distanza. Vorremmo oggi spezzare una lancia a tutela della tenerezza dei sentimenti, spesso umiliati dalla volgarità o dalla superficialità, e in difesa del silenzio e dello sguardo come strumenti di comunicazione, di intimità, di affetto. Sia con Dio sia coi propri cari bisognerebbe stare insieme - soprattutto in questi giorni di tranquillità e di convivenza più continua - in modo tacito e quieto, «tenendosi con gli occhi». Il grande Pascal ricordava che nella fede come nell'amore i silenzi sono più eloquenti delle parole.