Tempo liturgico e della cronaca storie di vittime e risurrezioni
In questo caso agli autori, che sono finora Maurizio Di Schino, Michela Di Trani, Luisa Pozzar, Fabio Figara e Mauro Banchini, è stato chiesto di attingere delle «piccole buone notizie che contribuiscono a modificare il corso della storia intorno a noi» (così Antonello Riccelli nel breve corsivo introduttivo) dall'archivio dei propri lavori. Non semplicemente ripubblicando un pezzo scritto in passato, ma rievocando come ciascuno di loro si è sentito interpellato dalle persone di cui avrebbe narrato, cosicché ciascuno dei post è arricchito da spunti di «spiritualità giornalistica» di notevole spessore. Senza tuttavia distogliere l'attenzione principale dalle storie di cui fanno memoria. Esse hanno molto in comune.
Sono storie di vittime, e anche se non esauriscono la purtroppo vasta tipologia degli Abele e dei loro aguzzini, certo ne coprono una bella fetta: ci sono Isaia, vittima dell'ingiustizia; Riccardo, vittima dell'usura; Anna, vittima della violenza sessuale; Gigi, vittima del mercato; Massimiliano, vittima dell'odio razziale. Sono storie di persone che prendono la parola: chi attraverso un'intervista, chi attraverso un racconto autobiografico affidato al giornalista, chi attraverso un saggio di storia locale. Ma soprattutto, come sottolineano esplicitamente due delle autrici, sono storie di resurrezione. E dunque, non c'è proprio dubbio, sono storie di Pasqua.