Tempo di veri eroi, che non si vantano
Eroe è parolina o parolaccia? Per Papa Francesco è sicuramente parolina. «Guardate ai veri eroi – diceva lo scorso 5 aprile – che in questi giorni vengono alla luce: non sono quelli che hanno fama, soldi e successi, ma quelli che danno se stessi per servire gli altri». Se è vero, dalla cesta dei giochi il bambino ha sicuramente anche un medico, un operatore di Rsa, un volontario che recapita cibo e medicine agli anziani soli, chi ha tenuto aperti i servizi essenziali... Sono tantissimi, "infermieri" nel senso di soccorritori a servizio della comunità, senza fama né soldi né successo perché un giorno, speriamo non lontano, tutto questo finirà e loro torneranno nelle loro penombre.
Parolaccia era forse per Bertolt Brecht a cui dobbiamo una delle più celebri, usate e abusate frasi sull'eroe: «Sventurata la terra che ha bisogno di eroi». Sventurata perché significa che è aggredita da un nemico potente e non possiede normali difese, non se ne è saputa dotare, così da dover ricorrere a difensori eccezionali che spesso, una volta vittoriosi, non riescono a sfuggire al fascino alla gloria e del potere, tramutandosi nei tiranni di coloro che erano corsi a servire. Potremmo però aggiungere: «Sventurata sì; ma, nel bisogno, fortunata a trovarne uno, mite e disinteressato». Come piace a noi e come in queste settimane si è rivelato: una persona comune chiamata dalle circostanze a compiere un'impresa eccezionale. Per lei è naturale. Non deve pensarci troppo, agisce d'istinto perché è nella sua natura, nelle sue scelte di vita, nel profilo del suo cuore servire gli altri a qualunque costo, senza risparmiarsi. Come ricorda un "autore" assai diverso da Brecht: «Eroe è chi fa il suo dovere ogni giorno» (Wolverine, un supereroe).
L'eroe ha bisogno di un nemico. Anche e soprattutto un eroe pacifico: nemici sono la miseria, la malattia, il disagio, la sofferenza fisica e psichica. Ne era convinto Victor Hugo: «La vita, la sventura, l'isolamento, l'abbandono, la povertà sono campi di battaglia che hanno i loro eroi, eroi oscuri a volte più grandi degli eroi illustri». Qualcuno pensa forse di non essere abbastanza (forte, generoso, coraggioso...) per diventare questo tipo di eroe? Per lui valgano i versi di Emily Dickinson: «Non sappiamo mai quanto siamo alti / finché non ci chiedono di alzarci».