Lunedì prossimo "staccano" definitivamente dal servizio diversi lavoratori occupati nell'Afam, il settore dell'Alta formazione artistica e musicale. Sono docenti, amministrativi e tecnici dipendenti da Accademie di belle arti, Accademie nazionali di danza e di arte drammatica, Conservatori di musica e da Istituti superiori per le industrie artistiche, che raggiungono il vitalizio con decorrenza fissa dal mese di novembre, unica per tutto il settore.Gli interessati provengono da due diversi "scaglioni" secondo i requisiti maturati:a) requisiti ante riforma raggiunti al 31 dicembre 2011: 65 anni di età per gli uomini e 61 per le donne, entrambi con 20 anni di contributi; pensione di anzianità a quota 96 (somma di età e contributi) oppure con soli 40 di contributi;b) requisiti della riforma Fornero: collocamento a riposo d'ufficio con 20 anni di contributi ed un'età di 66 anni e 3 mesi per uomini e donne, compiuti al 31 ottobre 2015; idem per età e contributi se maturati entro il 31 dicembre 2015 ma a domanda; pensione anticipata per le donne con 41 anni e 6 mesi di contributi e per gli uomini con 42 anni e 6 mesi di contributi entro il 31 dicembre 2015 e senza arrotondamenti. È attualmente sospesa la penalizzazione per i dipendenti con meno di 62 anni di età;c) opzione donna: 57 anni e 3 mesi di età per le donne con 35 anni di contributi (e pensione interamente contributiva) se maturati entro il 31 dicembre 2014.Future pensioni. Nelle strette della finanza pubblica ricadranno ancora una volta le retribuzioni del personale dell'Afam, come degli altri dipendenti dello Stato. E con le retribuzioni ne soffrirà anche l'importo dell'assegno pensionistico per quanti si avviano alla fine della carriera. Sarà questo l'effetto della nuova legge di stabilità in materia di rinnovi contrattuali nel settore pubblico. Stando agli annunci, sono previsti per il prossimo anno pochissimi euro di aumento in busta paga, a titolo di anticipo sui futuri benefici contrattuali. Una elargizione messa a scudo delle pronunce della Corte costituzionale contro il blocco ininterrotto delle retribuzioni negli ultimi cinque anni.Carta del docente. È di 500 euro, direttamente sul cedolino mensile, la cosiddetta Carta del docente che ciascun insegnante di ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado potrà spendere per il proprio aggiornamento professionale entro il 31 agosto 2016, pena la sua restituzione. Il beneficio non costituisce né retribuzione accessoria né reddito imponibile, e come tale non è soggetto ad alcun prelievo contributivo Inps. Al momento, il personale dell'Afam non partecipa all'attribuzione della Carta.