Rubriche

Talent in fotocopia Piccole ugole cantano

Andrea Fagioli venerdì 1 dicembre 2023
Per chi vede tanta televisione (per dovere, non per passatempo) diventa sempre più dura tra telegiornali irriconoscibili, programmi che si citano addosso e format fotocopia a originalità zero da una rete all’altra. È il caso quest’ultimo di Io canto generation, il mercoledì in prima serata su Canale 5, e di The voice kids, il venerdì sempre in prima serata su Rai 1. Viene in mente il gioco enigmistico «Trova le differenze», sempre che ci siano. Tutti e due i talent show in onda nelle stesse settimane propongono una gara tra bambini e ragazzi che cantano da grandi. E qui sta la differenza almeno con Lo Zecchino d’oro, a vantaggio di quest’ultimo, tra l’altro in programma da domani fino a domenica il pomeriggio intorno alle 17 su Rai 1. All’Antoniano i bambini fanno i bambini e cantano da bambini. Nel caso di Io canto generation, (affidato alla conduzione di un volto azienda di Mediaset come Gerry Scotti) e The voice kids (affidato a un altrettanto simbolo aziendale in questo caso Rai come Antonella Clerici) i bambini e i ragazzi imitano gli adulti per la gioia soprattutto di frignanti genitori a bordo studio. E se non bastasse anche i format ricalcano quelli degli adulti a partire dalla presenza della giuria (ormai un genere televisivo, per alcuni una professione) e dai cosiddetti coach. Nei vari ruoli i soliti onnipresenti in tv: da Iva Zanicchi a Gigi D’Alessio per citare due nomi per tutti, ma poi ci sarebbe da dire di Cristina Scuccia, che dopo aver vinto The voice of Italy come Suor Cristina ora fa la coach per la concorrenza in Io canto generation. Ma anche Orietta Berti e Al Bano (ora versante Canale 5) sono passati da una parte all’altra, mentre Claudio Amendola ce lo ricordiamo sulla stessa sponda, ma sempre in versione giudice in Star in the star, a conferma appunto che quello del giudice è ormai un ruolo televisivo definito e remunerato. © riproduzione riservata