Tacche sul muro
A casa nostra il muro delle tacche è in cucina, sotto a un grande crocefisso di legno, dono di nozze. Segnare la statura dei bambini era un rito: guardavano i centimetri dell'anno prima e sorridevano, orgogliosi. Poi presero a misurare la statura dei gatti di casa. Tigre, Attila, Gelsomina, Malacoda: ci sono tutti, giù in basso. Il livello delle tacche dei ragazzi cresceva, finché i maschi mi superarono. (Strano, scoprii, alzare lo sguardo per parlare con un figlio).
Le tacche sono rimaste. Con l'imbianchino mi sono raccomandata di non cancellarle. Se ne stanno sul muro ingrigito, sotto al crocefisso in cucina. Certe sere mi ci si sofferma lo sguardo. Nelle braccia spalancate di Cristo i nomi dei figli, ripetuti un anno dopo l'altro, mi paiono protetti, e vegliati.