Saga no-pass, ennesima puntata. “La Stampa” torna sui fatti di Novara, se non altro per competenza territoriale. Carlo Bologna (3/11) raccoglie le parole di Liliana Segre: «Quella gente è proprio fortunata perché ha potuto mimare la sofferenza senza viverla». Racconta della manifestazione che, a Novara, ha visto sfilare la Comunità ebraica e di quella di Sant'Egidio, la cui presidente novarese, Daniela Sironi, ha parole inequivocabili: «I no-vax non rappresentano nemmeno le vere vittime del Covid che sono i morti, gli anziani chiusi negli istituti, i bambini senza scuola (…), tutti coloro che abitano in Paesi in cui il vaccino non c'è». “Libero” (3/11), con Fabio Rubini, intervista Alessandro Canali, sindaco di Novara: i no-pass dovrebbero «chiedere di incontrare le istituzioni, in primis la Comunità ebraica, e scusarsi». La risposta indiretta arriva sulla “Stampa” (3/11) da Giusy Pace, l'organizzatrice del corteo tragico: «Chiedere scusa? È il sindaco che deve farlo». Martedì, riferisce il quotidiano torinese, «è tornata in piazza con una ventina di militanti per recitare il rosario». Poche pagine più in là, la “Stampa” ospita un durissimo commento di Massimiliano Panarari: «Una parata inqualificabile che segnala l'ennesimo “salto di qualità” (ovvero, di squalificazione) di certi settori dell'autodichiarata “resistenza alla dittatura sanitaria”, soggetti a una radicalizzazione senza fine».
La “Repubblica” (3/11), da parte sua, affonda un destro-sinistro, o meglio due sinistri, con Concita De Gregorio e Michele Serra. «Mai minoranza – scrive De Gregorio – fu tanto rappresentata, ascoltata nelle sue ragioni fino al baratro delle più irragionevoli (...). Bisogna avere rispetto delle differenze, mettersi in ascolto (...) con pazienza. Ecco, la pazienza. Mi pare sia arrivata al limite la pazienza della maggioranza». Dialogo... Annota Serra: «La minoranza No Vax e No Green Pass non è riconducibile, in alcun modo, al terreno nel quale noi mediocri e ragionevoli ci ritroviamo. Non è più realtà, il campo di lotta, ma un'invenzione psichica». Non è realtà: è Matrix, è un romanzo di Philip Dick.