La frana avviata dal sassolino di Ilaria Lamera, la prima studentessa accampata milanese, ha smosso una valanga che sembra non fermarsi. Gli spazi sui quotidiani si moltiplicano: non un pacato confronto ma uno scontro, epocale, tra due diversi modelli ideologici ed economici. Da un lato c’è Elena Loewenthal che sulla “Stampa” (11/5), sotto il titolo: «La casa è un diritto primario», scrive: «Come il cibo per sopravvivere e l’aria per respirare (...). Per questo la protesta è sacrosanta (...). È una questione vera e urgente». Al che il “Giornale” (11/5) con Pasquale Napolitano denuncia: «Via agli espropri. La soluzione del Pd è una nuova guerra dichiarata ai privati» e, per rincarare la dose: «Crociata contro la proprietà privata». Ancora più squillante il titolone della “Verità” (12/5): «Dietro lo show, l’attacco alla proprietà privata. Tendenziosi». Invano Ilaria, intervistata da Chiara Baldi sul “Corriere” (12/5), precisa: «La mia protesta la definisco apartitica e non mi interessano la sinistra o la destra». Il titolone di prima sul “Giornale” è una randellata: «I soliti sciacalli. Pd e Conte in campeggio», a cui fa eco “Libero” (12/5) con Pietro Senaldi: «Visita ai “tendini”. Dove c’è un fannullone c’è Conte». Ormai per alcuni gli studenti che protestano sono i soliti perditempo sinistrorsi. “Repubblica” (12/5) riporta il tweet di Giubilei, consigliere del ministro Sangiuliano: «Certi pseudo studenti avrebbero un futuro se invece di fare camping pensassero a studiare». Allo scrittore Jonhatan Bazzi, intervistato da Flavia Amabile sulla “Stampa” (12/5), che allarga le braccia: «Non si possono chiedere affitti alti come uno stipendio», aveva già replicato idealmente Sergio Giraldo sulla “Verità” (11/5): morbido in prima: «Dalle sardine alle tendine però il problema sono i salari», aspro all’interno: «La farsa delle tende». Non gli affitti sono alti, ma gli stipendi bassi, quindi bisogna alzarli. Lapalissiano. A tratti è rissa, incuranti delle contraddizioni, confidando sulla mancanza di memoria dei lettori. Così “Libero” (12/5) titola, con soddisfazione: «La Schlein contestata dai ragazzi in tenda: “Vieni a far passerella”». Ma il giorno prima a pagina 3 il titolo era: «Falce e campeggio. Gli studenti accampati sono militanti della sinistra». (Continua, temiamo).
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