Serata coraggiosa e interessante quella di Rai 3, lunedì 19, che ha messo in fila l'ultima puntata de I dieci comandamenti di Domenico Iannacone (promosso in prima serata) e quella di Islam, Italia di Gad Lerner. Sia pure in contemporanea, purtroppo, con le notizie impreviste che arrivavano da Berlino e una concorrenza delle altre reti che ha lasciato ben poco sul piano degli ascolti. Iannacone, giornalista formatosi alla scuola di Ballarò e di Presadiretta, continua a raccontare storie facendo parlare gli altri: protagonisti, il più delle volte sconosciuti, di vita vissuta. Un racconto con qualche ricostruzione a mo' di reality in un programma dal titolo impegnativo, che trova la sua ragion d'essere nel taglio dell'“inchiesta morale”, per una stagione che si è chiusa in Sicilia narrando passato e presente attraverso la testimonianza di chi si è opposto alla criminalità organizzata, come Falcone e Borsellino, e di chi l'ha documentata, come il fotografo Tony Gentile. Oltre a lui i ragazzi di strada del quartiere palermitano di Borgo Vecchio o i frati e le suore di una nuova comunità religiosa dove si vive in povertà assoluta. Storie che il giornalista molisano racconta accompagnando i suoi interlocutori e condividendo con loro alcuni momenti della giornata. Uno stile giornalistico simile a quello di Gad Lerner che con Islam, Italia, sia pure più impostato sull'inchiesta tradizionale, è tornato in Rai dopo venticinque anni da quel Profondo Nord che aprì la questione settentrionale e a sedici dalle burrascose dimissioni dal Tg1. Con sei reportage ha raccontato la presenza musulmana in Italia andando in giro per il mondo per cercare di capire il fenomeno all'origine. L'ultima puntata l'ha dedicata agli investimenti in Italia dei Paesi del Golfo arabo e agli italiani che in quei Paesi ci lavarono. Una puntata interessante per il contenuto, forse meno coinvolgente delle precedenti, anche solo rispetto a quella del giorno prima, domenica 18, con la visita ai campi di accoglienza di Ventimiglia e l'attraversamento del “Passo della morte”, la via dei migranti di oggi che cercano di arrivare in Francia attraverso lo stesso sentiero percorso dal ricercato Sandro Pertini e dagli ebrei italiani in fuga dopo l'approvazione delle leggi razziali fasciste. In ogni caso, quello di Iannacone e di Lerner è buon giornalismo televisivo.