All’inizio, stando al sottotitolo, erano «Uomini in prima linea», poi «Dispacci dal confine», ora sono diventati «Nucleo operativo», rimanendo pur sempre Avamposti, come vuole il titolo della docuserie che il martedì in prima serata su Nove racconta la quotidianità delle stazioni dei Carabinieri dislocate sul territorio nazionale. Le quattro nuove storie firmate da Claudio Camarca, realizzate da Stand by me in collaborazione con l’Arma, riguardano Ostia, Bologna, Caserta e Bari. Nel capoluogo emiliano, ad esempio, il centro storico è da decenni in mano a due gruppi criminali ben organizzati, che si dividono il mercato dello spaccio: uno tratta le droghe pesanti, mentre il secondo gestisce le droghe leggere e quelle chimiche. «Bologna la dotta, la città dai mille portici — racconta Camarca — è diventata crocevia del narcotraffico. Le mafie italiane governano e gestiscono un esercito di spacciatori, favoriti dalla folta presenza di studenti fuori sede». Anche in questo caso, come nelle altre città di questa e delle precedenti stagioni, Camarca e la sua troupe accompagnano i Carabinieri nelle loro azioni raccogliendo al contempo le loro testimonianze. Si capisce così da chi è composta e come agisce la microcriminalità, soprattutto nello spaccio della droga, e come i Carabinieri intervengano per contrastare il fenomeno. Al di là della già sottolineata enfasi con cui Camarca racconta gli interventi e del sottinteso intento promozionale della presenza dell’Arma sul territorio (anche se va riconosciuto ai Carabinieri, perlomeno da quello che si vede, un grande senso di responsabilità e di umanità), Avamposti svolge un ruolo importante come campanello d’allarme ad esempio sulle droghe sintetiche di cui tanti giovani fanno uso con disinvoltura, grazie alla facilità di reperirle e al prezzo relativamente basso, ignorando totalmente i possibili danni cerebrali.
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