Domenico di Guzman. Studio, preghiera e parole sulle tracce di Dio
Siamo mendicanti di Dio alla continua ricerca dell’infinito amore che ci riempia la vita e il cuore, ma la strada che ci porta a questa meta è fatta di impegno, costanza e fedeltà. È questo il messaggio che ricaviamo guardando alla storia e all’eredità di san Domenico di Guzman, ricordato oggi nel Martirologio ma celebrato dai Domenicani nel giorno della nascita, il 6 agosto. Nato nel 1170 a Caleruega in Spagna, Domenico decise di adottare fin da giovane uno stile fatto di povertà e austerità, convinto della urgente necessità per la Chiesa di recuperare la purezza evangelica originaria davanti all’avanzare delle eresie di quel tempo. Un orizzonte che pose tra le basi dell’Ordine dei Frati Predicatori, fondato a Tolosa nel 1215. La sua Regola si rifaceva a quella agostiniana e ruotava attorno alla predicazione itinerante (fu il primo ordine clericale mendicante), osservanze di tipo monastico e lo studio approfondito. Domenico morì nel convento di Bologna nel 1221 in una cella non sua. È stato canonizzato da Gregorio IX nel 1234.
Altri santi. Sant'Eusebio di Milano, vescovo (V sec.); santa Maria Elena MacKillop, religiosa (1842-1909).
Letture. Romano. Ez 1,2-5.24-28; Sal 148; Mt 17,22-27.
Ambrosiano. 1Cr 11,1-9; Sal 88 (89); Lc 11,1-4.
Bizantino. 1Cor 15,12-19; Mt 21,18-22.