Èinvalsa nella tv, ma anche nei giornali, la necessità di raccontare storie, sempre e comunque. Forse è così dai tempi dei tempi. Solo che prima il verbo «raccontare» e il sostantivo «racconto» non si usavano con questa frequenza. In più sono arrivati i social per cui qualsiasi cosa uno faccia, anche la più insignificante come mangiare un piatto di spaghetti, si presume sia raccontabile e pertanto postabile. In realtà, a quasi tutti gli esseri umani, almeno qui in Italia, è capitato almeno una volta di farsi due spaghi. Tradotto: non tutti hanno qualcosa di interessante da raccontare e non tutte le storie funzionano in tv o da altri parti. Premessa doverosa per introdurre Storie minime, il programma di Rai 3 in onda in questo momento alle 20,20 tutti i giorni, dal lunedì al venerdì. Ogni puntata raccoglie cinque, a volte sei storie nell'arco di una ventina di minuti. L'ambientazione è minimale, come le storie: un tappeto, una poltrona, un comodino retrò con sopra una abat-jour e a fare da sfondo le strade, le piazze, le spiagge, i campi... per una sorta di apparecchiatura al volo dove capita. L'intento del programma è quello di raccontare episodi di vita capaci non solo di coinvolgere ancora il protagonista, ma anche di emozionare o divertire il telespettatore. A volte ci riesce, perché in quelle storie finiamo inevitabilmente per riconoscerci. Altre volte non ci riesce perché alcune persone raccontano storie di scarso valore se non addirittura di poco senso, qualcuno sembra lo faccia solo per apparire in tv. In qualche caso si dubita persino sulla veridicità, se non del fatto, almeno delle dinamiche. Per quanto ci è dato vedere, meglio i vecchi (vita vissuta) che i giovani, mentre funziona quasi sempre la canzone di sottofondo, spesso un brano noto di musica leggera italiana. In ogni caso il preserale di Rai 3, il cosiddetto access prime time, si conferma territorio di sperimentazione in decisa alternativa ai vari tg dell'ora. In quello spazio in tempi più o meno recenti abbiamo trovato Senso comune, Alla lavagna, Voxpopuli, Non ho l'età, Un selfie con il Papa e Nuovi eroi, ognuno con le sue particolarità, ma tutti improntati in qualche modo alla narrazione di storie più o meno minime.