Statali, ecco l'"integrativa"
versate dalle rispettive amministrazioni.
I dipendenti verseranno l'1% della retribuzione utile per il trattamento di fine rapporto, con facoltà di effettuare versamenti aggiuntivi. L'amministrazione di appartenenza si farà carico di un analogo 1% della retribuzione. Per favorire gli ingressi nel Fondo, a quanti aderiranno nel corso del primo anno di operatività, l'amministrazione verserà, una tantum, una quota aggiuntiva dell'1% per dodici mesi, mentre per chi aderisce nel secondo anno il bonus scenderà allo 0,50%. Per i dipendenti dell'Inpdap, che hanno già vissuto il trauma dalla buonuscita al trattamento di fine rapporto, il tfr sarà calcolato in base a tre elementi: a) il 2% della retribuzione per i dipendenti in servizio al 31.12.95 e per quelli assunti tra il 1996 e il 2000, b) l'1,5% della base contributiva del tfr, c) il 100% del tfr per i lavoratori assunti a partire dal 2001. Inizialmente il Fondo investirà le risorse finanziarie in una gestione monocomparto, assicurando un tasso unico di rendimento, differenziando solo in seguito i profili diversi di rischio e di rendimento. Pensioni. Il Fondo liquida la pensione di vecchiaia integrativa quando si raggiunge l'età per la pensione obbligatoria e dopo aver maturato almeno 5 anni di contribuzione. Per la pensione di anzianità è richiesta un'età inferiore di non più di 10 anni da quella del regime obbligatorio e contributi per almeno 15 anni. In alternativa, si può chiedere la liquidazione delle prestazioni in forma capitale. Chi non raggiunge i requisiti può riscattare l'intera posizione maturata nel Fondo.