La nuova legge di stabilità favorisce i contratti di lavoro a tempo indeterminato, purchè stipulati entro il 2015, con l'esonero dai contributi dovuti all'Inps per un periodo massimo di 36 mesi, fermo restando l'obbligo per l'assicurazione infortuni. Per espressa disposizione della legge, il beneficio non si applica ai contratti di apprendistato e ai contratti di lavoro domestico.L'esclusione delle famiglie - quali datori di lavoro di colf e badanti - dal bonus contributivo aggrava il settore dei servizi familiari, trascurato dalla legge, e in particolare dal fisco che da tempo non rivaluta le detrazioni ai fini Irpef. Il settore è falsamente ritenuto occasione di elusioni e di rapporti fraudolenti, e quindi da non favorire con particolari benefici.Al contrario di quanto emerso dal recente rapporto del Censis sulla situazione sociale, che indica il settore dei servizi alla persona come un'opportunità di crescita per il Paese, in grado di stabilizzare i bisogni di una popolazione sempre più longeva. Tante le famiglie che si sono iscritte come datori di lavoro domestico più per necessità che per scelta. L'ultimo Bilancio sociale dell'Inps segnala infatti un considerevole aumento nel 2013 dei rapporti di lavoro domestico a tempo pieno. L'esclusione delle famiglie dal nuovo beneficio non rispecchia quindi la reale situazione del settore e ne aggrava la condizione sociale.Vita collettiva. Ne deriva inoltre una situazione ambigua, creata dalla stessa legge di stabilità. Nel settore del lavoro domestico rientrano infatti anche le convivenze collettive di vita familiare, come i convitti, i ricoveri per anziani, le case famiglia, i seminari ed altre strutture religiose, che offrono ai rispettivi ospiti i servizi tipici di un ambiente familiare. Questi enti collettivi non sono "famiglie" ma soggetti che operano alla pari di una normale azienda, e che in diversi casi sono inquadrati, insieme alla posizione "domestica", anche nel settore terziario o attività varie. E in genere organizzano il lavoro delle colf e degli altri dipendenti con identici orari e presenze, pur con le diverse mansioni.Rientrano, in sostanza, nella stessa fascia dei datori di lavoro ai quali è garantito l'esonero dai contributi Inps ma ne vengono esclusi solo per l'espressione letterale della legge. Il settore viene inoltre privato della possibilità di partecipare alla promozione di occupazioni stabili, vanto queste della legge di stabilità.Fine rapporto. Tra marzo 2015 e giugno 2018, i dipendenti del settore privato possono chiedere l'anticipo del tfr sulla busta paga mensile. Sono esclusi i lavoratori domestici.