Per poter meglio apprezzare la maestosità delle guglie che sovrastano le cattedrali sonore di Johann Sebastian Bach, sarebbe bene soffermarsi almeno una volta ad ammirare le solide fondamenta su cui poggiano alcuni capolavori del passato, come le opere di carattere religioso di Heinrich Schütz. Autore di assoluto rilievo nel panorama musicale sacro della Germania luterana del XVII secolo, lungo tutta la sua lunghissima parabola esistenziale (avviata nel 1585 a Köstritz, in Turingia, e chiusa nel 1672 a Dresda) Schütz ha rappresentato un importante anello di congiunzione tra l'illustre tradizione polifonica del Rinascimento e la spinta di modernità proveniente dagli ambienti italiani nei primi decenni del Seicento, dove l'opera lirica cominciava a muovere i suoi primi passi. Dando vita a un percorso creativo originale e di assoluto valore, che il Vokal Ensemble München, guidato da Martin Zöbeley, ha inteso raffigurare con una significativa selezione di lavori per varia destinazione liturgica (estratti dai Dodici Canti Sacri del 1657), ma soprattutto con la splendida Johannes-Passion (cd pubblicato da Aeolus e distribuito da Jupiter).
è questa un'opera riconducibile alla tarda maturità del musicista tedesco, prosciugata nella forma e nel linguaggio attraverso uno stile compositivo severo e disciplinato; un rigore di ascendenza quasi medievale nel rendere con linee sobrie e asciutte la narrazione evangelica delle ultime drammatiche vicende terrene di Gesù. Riportando alla memoria il clima austero di un'antica sacra rappresentazione, al suono e alla forza espressiva delle sole voci (senza alcun accompagnamento di strumenti) viene affidata la descrizione degli episodi dell'arresto, del confronto con Anna, Caifa e Pilato, del rinnegamento di Pietro, della condanna e della morte sulla croce; una sequenza incalzante a cui l'autore partecipa con sincera commozione, assecondando quasi cinematograficamente il senso di vertigine causato dal precipitare degli eventi. Come un ideale Virgilio, Schütz apre così la strada ai suoi discepoli, anche i più illustri, accompagnandoli tra le selve oscure di un'arte musicale altamente spirituale; e uno scenario di intensa suggestione si spalanca finalmente sulla grandiosa mise en scène delle Passioni bachiane.