Sono i primi a cogliere la forza della verità ma sono anche i primi a subire le conseguenze della violenza del mondo: il coraggio dei bambini, però, resta per gli adulti sempre una scuola di vita, uno specchio della purezza che dovrebbe animare ogni relazione. La storia dei santi Giusto e Pastore, della quale mancano di fatto riferimenti storici biografici certi, anche se la devozione è documentata, ci parla di due bambini cristiani, figli di una famiglia cristiana, che viveva a Complutum, oggi Alcalà de Henares (Madrid). Allo scoppio della persecuzione scatenata da Diocleziano, all’inizio del IV secolo, i due piccoli erano venuti a sapere, mentre erano impegnati nello studio, che era arrivato il governatore Daciano e che stava cercando i cristiani per arrestarli e condannarli a morte. Giusto e Pastore, senza esitazione, abbandonarono e libri e andarono dalle autorità, dichiarandosi cristiani. Il gesto, ovviamente, costò loro il martirio, nonostante la giovane età. L’esecuzione, avvenuta senza un processo, avvenne fuori dalla città, dove furono anche sepolti i loro corpi. La loro morte ci ricorda proprio che sono sempre gli innocenti le vittime
delle ideologie e delle guerre dei “grandi”. Nel 391 il vescovo Asturio trovò i luoghi di sepoltura di alcuni martiri a Complutum, un dato che fornisce una base storica al martirio dei Giusto e Pastore.
Altri santi. Sant’Ormisda, papa (VI sec.); beato Gezzelino, eremita (XII sec.).
Letture. Trasfigurazione del Signore. Romano. Dn 7,9-10.13-14; Sal 96; 2Pt 1,16-19; Mc 9,2-10.
Ambrosiano. 2Pt 1,16-19; Sal 96 (97); Eb 1,2b-9; Mc 9,2-10.
Bizantino. 2Pt 1,10-19; Mt 17,1-9.
t.me/santoavvenire
© riproduzione riservata