Solo amici
Una volta capito questo, non si tratterà di fare l'esatto contrario? Di mettere in agenda, così come si pianifica il tempo produttivo-consumistico - misurato in utilità, cose, soldi - un certo quantitativo di questo tempo "perso" in cui finalmente ritrovarsi?
So di gente che non ne è più capace. Che confonde amicizia e pubbliche relazioni. Cene che sembrano conferenze stampa o promozione commerciale. Gruppi di affinità che sembrano circoli di partito. Meglio sul divano di casa, allora, con una buona serie tv.
L'amicizia non è inutile, è dis-utile: non fa dell'utilità a breve il suo criterio. Comporta il rischio di essere contingentemente in perdita, anche se il bilancio definitivo è trionfale. Segue criteri imperscrutabili, che bypassano classi sociali e professionali, redditi, scolarità e cultura. È a basso consumo: un ceppo sul fuoco, un bicchiere di vino, la voglia di giocare, le radici, volersi un po' di bene. Qualcuno che custodisce e protegge nel suo cuore il senso della tua autenticità. È il tempo di questo, il tempo di tornare solo amici.