Youlsa si ritiene un uomo molto fortunato: è l'unico del villaggio di Neguena ad avere avuto la possibilità di frequentare le scuole primarie. Per 9 anni ha percorso 8 chilometri a piedi ogni giorno sotto il sole cocente del Mali, ma ce l'ha fatta. Poi un'altra fortuna, la possibilità di proseguire gli studi a Bamako, la capitale distante 600 chilometri dal villaggio, fino al diploma di ragioneria. Arriva in Italia dopo il viaggio in barcone come tanti connazionali, trova lavoro in una cooperativa sociale di Bologna dove mette a frutto il titolo di studio e la conoscenza di inglese e francese. Ma il cuore batte per il Mali, Youlsa vuole fare qualcosa per dare una chance ai bambini del villaggio e provare a cambiare un destino che sembra già segnato per tutti: niente scuola, lavoro in campagna o a cercare l'oro nelle paludi con il rischio di gravi malattie, oppure in città al servizio di qualche famiglia. Insieme ai connazionali dell'associazione Yérédemeton ha lanciato il progetto "Un villaggio una scuola" e, grazie anche a un contributo della Caritas di Bologna e di altre associazioni, in pochi mesi sotto la sua regia è stata costruita una scuola su un terreno concesso dal governo. Youlsa non ha dubbi: per dare un futuro ai bambini di Neguena bisogna partire dall'istruzione.