Sky, l'emozione di rivedere Pablito
si arrende mai che Sky Documentaries ha proposto venerdì alle 21.15. Con un bel primo piano su sfondo scuro, è Rossi stesso a raccontare la sua carriera: dai primi calci al pallone nel campetto dell'oratorio di Santa Lucia nella sua Prato al passaggio alla Cattolica Virtus, a Firenze, presso la Comunità giovanile San Michele; dalla Juventus alla consacrazione nel Lanerossi Vicenza; dai guai al ginocchio all'ingiusta squalifica per il calcioscommesse, al trionfo ai Mondiali dell'82, alla tragedia dell'Heysel. Una carriera breve, nemmeno dieci anni da professionista, fatta di alti e bassi, ma soprattutto di momenti di grande riscatto grazie alla determinazione, al non arrendersi mai, come dice il titolo di questo documentario scritto da Michela Scolari e Gianluca Fellini, che Rossi e la moglie Federica Cappelletti avevano voluto con forza, entrando pure nella produzione, anche per dedicarlo a chi non c'è più. Purtroppo, senza volerlo, la prima dedica adesso è a lui, al calciatore e all'uomo Paolo Rossi di cui non possiamo fare a meno di raccogliere l'appello finale: «Non importa da dove veniamo. L'importante è dove vogliamo arrivare. Dovete credere nei vostri sogni, nel sogno della vostra vita. Fatelo con passione, con coraggio e con rispetto».