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Sisto I. Introdusse nel rito della Messa il Santo

Matteo Liut sabato 3 aprile 2021
A san Sisto I, sesto successore di Pietro per circa un decennio tra il 117 e il 128 è attribuita l'introduzione di alcune importanti norme nella liturgia giunte fino a noi attraverso i secoli. A lui, ad esempio, risalirebbe l'aggiunta nel rito della Messa del «Sanctus», l'inno del «tre volte santo» subito dopo il Prefazio. Originario di Roma, Sisto visse al tempo degli imperatori Traiano e Adriano, in un periodo di relativa tolleranza per i cristiani e venne eletto da tutto il clero. Sempre a lui la tradizione fa risalire la decisione di permettere solo ai ministri di culto di toccare i vasi sacri (calice e patena - il piattino di metallo nobile usato per la deposizione dell'Ostia consacrata) durante l'Eucaristia. Alla morte venne sepolto in Vaticano vicino a san Pietro.
Altri santi. San Riccardo di Chichester, vescovo (1197-1253); san Luigi Scrosoppi, sacerdote (1804-1884).
Letture. Veglia pasquale. Romano. Gen 1,1-2,2; Sal 103; Gen 22,1-18; Sal 15; Es 14,15-15,1; Es 15,1-7a.17-18; Is 51,5-14; Sal 29; Is 55,1-11; Is 12,2-6; Bar 3,9-15.32-4,4; Sal 18; Ez 36,16-17a.18-28; Sal 41; Rm 6,3-11; Sal 117; Mc 16,1-8.
Ambrosiano. Gen 1,1-2,3a; Gen 22,1-19; Es 12,1-11; Es 13,18b-14,8; Is 54,17c-55,11; Is 1,16-19; At 2,22-28; Sal 117; Rm 1,1-7; Mt 28,1-7.
Bizantino. Rom 6,3-11; Mt 28,1-20.