SismaLa rinascita della Valnerina grazie alla comunità. Modello da esportare
A Vallo di Nera, uno dei borghi più belli d'Italia, ci ritroviamo col sindaco, la Coldiretti, gli amministratori regionali, gli imprenditori e una delegazione venuta dal Trentino, con i formaggi e la polenta fatta con la farina di Storo. Si parla di quei mesi di paura, e l'occasione è la sagra Fior di Cacio, che si svolge anche quest'anno, per la quindicesima edizione. A sorpresa scopro un'altra faccia della medaglia, che è quella della rinascita non lamentosa, dove istituzioni e imprese hanno trovato il modo di collaborare, trapassando le strade impervie, ma necessarie, dei decreti, delle autorizzazioni. Tutte le stalle sono state ripristinate e la cooperativa Grifolatte, nonostante tutto, non ha mancato un giorno a ritirare il latte. Mentre sollecito con le domande gli ospiti della tavola rotonda, scopro che la crisi ha portato qualche novità. Per esempio la considerazione che ognuno possa servire all'altro. E ci si mette insieme, per andare lontano. Forse non sarebbero mai nate le associazioni fra imprese, così come la spedizione dei prodotti alimentari oltre i confini regionali. La richiesta è stata importante, tanto che il prodotto, sotto le feste, è venuto a mancare. Ma nessuno ha cercato vie brevi o ha aumentato i prezzi. Perché insieme è diverso: si pongono le basi per il futuro, giacché la rinascita parte sempre dal senso di comunità. Qui la Regione si è fatta presente. E ogni tanto, quando le cose funzionano, bisogna dirlo. Perché altrove, ovunque, possa essere così.