Si dice che sia in preparazione Primo appuntamento in crociera. Il che vuol dire che Real Time e Flavio Montrucchio stanno riuscendo dove Rai 1 e Amadeus hanno fallito. L'idea di un Sanremo al largo, lontano dalle rive del Covid, naufragò presto. Di contro sembra navigare a vele spiegate la nuova versione del programma che in ogni episodio, per ora in terra ferma con il titolo limitato a Primo appuntamento, propone il martedì sera una serie di incontri al buio, ovvero coppie di sconosciuti (ma combinate dagli autori) che si ritrovano a cena e che alla fine della serata decidono se approfondire o meno la conoscenza. In teoria, stando all'annuncio iniziale del conduttore, si dovrebbe andare anche oltre ipotizzando persino la scintilla dell'amore: «Due perfetti sconosciuti che si guardano negli occhi e hanno solo una cena a disposizione per innamorarsi». Prima dei titoli di coda sappiamo anche cos'è successo nei giorni a seguire: le coppie che si sono riviste, quelle che si sono salutate e quelle che si sarebbero addirittura innamorate. Che in tv si vada per cercare il fidanzato o la fidanzata, il compagno o la compagna, il marito o la moglie è un fatto assodato, anche in base a questo programma, oltre ai tanti simili. Ma prima ancora ci si va per farsi vedere. Checché se ne dica, la televisione continua a essere mitizzata. Questo è certo, come certo è che gli ascolti di Primo appuntamento per un canale come Real Time restano alti (oltre 700 mila telespettatori nell'ultima puntata) giustificando le cinque edizioni in essere con una sesta marinara in arrivo. Ma è certo anche che un programma del genere, al di là del gioco, rientra fra i tanti che contribuiscono a ingenerare confusione su cosa sia veramente l'amore, lasciandoci dentro pure un po' di tristezza nel sentire persone che parlano sempre di percorso (usando la parola più abusata in tv insieme a emozione), ma più ancora ci rattrista vedere anziani (martedì scorso c'erano un uomo di 85 e una donna di 76 anni) giocare a fare gli innamoratini.