SGUARDO POLITICO
Un'eroica negoziante che vende tessuti al telaio in un paesello della pre-Sila mi dice che i compaesani hanno ricominciato a comprare solo quando si sono accorti che i turisti tedeschi e americani rimanevano a bocca aperta davanti a tanta kalokagathìa. Allora anche il loro sguardo è cambiato.
Un migliaio di chilometri più su, quartiere della periferia milanese ai margini dell'attenzione politica. La frustrazione degli abitanti, che sognano l'allure, i privilegi e le comodità del centro. Poi arrivano a vivere lì centinaia di giovani attirati dagli affitti a prezzi abbordabili.
Il bar scalcinato si anima con i loro happy hour, il laboratorio in disuso ritira su la clèr e torna a vivere come atelier, il prato incolto diventa un orto urbano. Lo sguardo dei ragazzi inquadra quello che i vecchi del quartiere non sanno più vedere.
Il buono e il bello non sono banali e comuni com'è il male. Si nascondono timidamente dove meno te l'aspetti e chiedono attenzione e intenzione.
Il più sta nella nostra volontà e nella nostra capacità di vedere.