Le operazioni di riscatto di contributi presso l'Inps diventano più flessibili, tanto che è ora consentito interrompere un normale piano di pagamenti rateali, accettato ai fini pensionistici. La sospensione delle rate è consentita ai lavoratori assicurati ad una delle Casse della Gestione pubblica (statali, enti locali, ufficiali giudiziari ecc.) grazie ad una nuova disposizione dell'Istituto che favorisce il lavoratore a fronte di sue mutate esigenze.L'avvio di una pratica di riscatto o di ricongiunzione nasce sempre da una libera decisione dell'interessato che, facendo bene i suoi calcoli (spesso con l'aiuto di un ente di patronato), ritiene conveniente aggiungere ai normali contributi da lavoro altre contribuzioni di diversa qualità. Tanto più che per i riscatti è previsto in ogni caso il pagamento di un onere, mentre le ricongiunzioni sono gratuite in alcune situazioni.La domanda per interrompere il pagamento di un riscatto va effettuata online con Pin dispositivo, e solo per casi eccezionali è ancora consentito il cartaceo. Lo stop alle rate successive comporta un minor accredito sulla posizione assicurativa. Viene cioè riconosciuto il solo periodo coperto da pagamenti rispetto a quanto dovuto complessivamente. In alternativa resta disponibile la formula del pagamento in unica soluzione con F24 del riscatto/computo di servizi prestati in posizione non di ruolo.In banca. È in vigore dal 1° febbraio una nuova procedura di pagamento presso la banca o la posta di ricongiunzioni, di riscatti e di rendite vitalizie. L'attuale addebito diretto col sistema Rid a importo prefissato passa automaticamente all'addebito diretto col nuovo sistema Sepa-SDD, sempre con importo prefissato, introdotto dai regolamenti europei. Il passaggio è automatico e la relativa delega presso la banca o la posta continua ad essere valida a meno che l'interessato non intenda rifiutare il sistema Sepa. In questo caso potrà proseguire i versamenti senza soluzione di continuità pagando tramite Mav o Pos virtuale o Reti amiche. Effettuando il riscatto con addebito Sepa, il lavoratore conserva il diritto a revocare l'operazione fino al giorno in cui il pagamento sarebbe dovuto. Conserva inoltre il diritto al rimborso di operazioni non autorizzate entro tredici mesi dal loro addebito.Esclusi. Mentre nel panorama della previdenza non vi è categoria di lavoratori pubblici o privati che non possa utilizzare riscatti e ricongiunzioni, ancora oggi ne sono esclusi i ministri di culto assicurati al Fondo Clero. E non per il divieto di una legge ma solo per effetto di una pervicace interpretazione dell'Istituto della Previdenza Sociale.