Termina domani la nuova selezione di giovani volontari, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 29 anni, non ancora compiuti, da assegnare a progetti di valenza sociale, approvati dall’Ufficio nazionale per il Servizio civile, oppure dalle Regioni o dalle Province di Trento e Bolzano. La selezione ricerca 462 giovani per i progetti che saranno realizzati all’estero e 10.019 per progetti da attuare in Italia nel 2012, fra i quali risultano anche servizi di accompagnamento di grandi invalidi e di non vedenti. Come in altri anni, anche in questa tornata molti aspiranti al servizio provengono da circoli parrocchiali, associazioni, movimenti religiosi, Caritas italiana, Acli, Opere salesiane, ecc. Tra le numerose iniziative proposte dagli enti (l’elenco è su www.serviziocivile.gov.it), spicca l’operazione «Scripta Manent» a cura del ministero dell’Interno, relativa all’ingente materiale storico sull’Italia post-unitaria raccolto presso il Fondo Edifici di Culto. La durata del servizio civile è di dodici mesi e ai volontari è corrisposto un assegno mensile di 433,80 euro. Ai giovani inviati all’estero spetta, in aggiunta all’assegno, una indennità giornaliera di 15 euro insieme ad un contributo di 20 euro per il vitto e l’alloggio durante il periodo di effettivo soggiorno all’estero. Le domande di partecipazione devono pervenire, con consegna diretta all’ente che gestisce il progetto, entro le ore 14 del 21 ottobre. Fisco e pensioni. Gli assegni corrisposti per l’attività di servizio civile non sono rimborsi spese, ma costituiscono compensi che, insieme ad altre entrate, concorrono a formare il reddito imponibile di ciascun volontario. Questi compensi sono assimilati ai redditi da lavoro dipendente e beneficiano delle normali detrazioni d’imposta. L’assimilazione fiscale non trasforma il servizio in una forma di lavoro dipendente, che da iniziale sostituto della leva militare si è trasformato negli anni, assumendo una precisa funzione pedagogica e di solidarietà sociale. Per queste caratteristiche, il periodo prestato come volontario di servizio civile è tutelato solo da un’assicurazione infortuni stipulata dall’Ufficio nazionale, ma può essere utilizzato sia per raggiungere la normale pensione di vecchiaia, sia per aumentarne l’importo. Già dal 2009 è cessato ogni intervento del Fondo nazionale che sosteneva il costo dei contributi, così che questo è oggi a totale carico dei volontari, attraverso un’operazione di riscatto, a condizione di essere iscritti ad una delle gestioni previdenziali dell’Inps o dell’Inpdap e che per lo stesso periodo di servizio civile non siano presenti altre contribuzioni in nessuna gestione. Il riscatto può essere pagato in un’unica soluzione oppure in 120 rate mensili senza l’applicazione di interessi per rateizzazione. È presente al Senato un disegno di riforma che migliora il quadro normativo del servizio ma richiede l’impegno di risorse non compatibili con l’attuale congiuntura economica.