La malattia non è mai un bene in sé e Dio non chiede ad alcuna delle sue creature di soffrire. Ma quando qualcuno dei suoi figli è nel dolore è in quel momento che la sua presenza si fa più forte. In questa dimensione è radicata l'esperienza della beata Elisabetta della Trinità Catez, che seppe trasformare una terribile malattia - il morbo di Addison - in uno spazio per l'incontro con Dio. Era nata nei pressi di Bourges nel 1880 ed aveva desiderato di diventare carmelitana fin da piccola, ma per l'opposizione della madre dovette aspettare i 21 anni. I cinque anni da monaca furono segnati dal morbo, all'inizio non diagnosticato, oltre che dalle prove legate alla sua esperienza mistica. Morì nel 1906.
Altri santi. Dedicazione della Basilica Lateranense; sant'Agrippino di Napoli, vescovo (III sec.).
Letture. Ez 47,1-2.8-9.12; [oppure 1 Cor 3,9-11.16-17]; Sal 45; Gv 2,13-22.
Ambrosiano. 1 Re 8,22-23.37-30; Sal 94; 1 Cor 3,9-17; Gv 4,19-24 / Lc 24,1-8.