«Non aspettare di finire l'università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti, di avere figli, di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili. Non c'è momento migliore di questo per essere felice. La felicità è un percorso, non una destinazione. Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno. Ricordati che la pelle avvizzisce, i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni. Ma l'importante non cambia: la tua forza non ha età. Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela. Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo». È ancora una donna, dopo le prime al sepolcro vuoto e le migliaia e migliaia che son venute dopo, a cantare la gioia della Pasqua! Madre Teresa di Calcutta, donna che è stata sempre sotto e accanto all'umanità crocifissa, che ha fatto della sua vita un abbraccio alle creature morenti nell'instancabile attesa dell'aurora della Resurrezione, intona per noi la danza della gioia. Il grido della morte si è già trasformato in un sorriso: sentiamoci vivi!