Essere portatori di profezia contro coloro che affermano i propri interessi con la prepotenza e la violenza: oggi, come nel IV secolo, questo significa vivere da autentici cristiani. Così visse san Sebastiano, martire durante la persecuzione di Diocleziano, forse nel 304, che sfruttò la sua posizione di pretoriano, guardia dell'imperatore, per portare conforto ai credenti incarcerati e destinati al martirio. E poi non ebbe paura di opporsi alla violenza contro i cristiani, arrivando così a offrire la sua stessa vita nel martirio. Secondo la tradizione Sebastiano era nato a Milano attorno all'anno 263 ed era entrato poi nella cerchia più stretta dei soldati più vicini all'imperatore Diocleziano, che dopo un periodo di tolleranza aveva scatenato una feroce persecuzione anticristiana. Per l'assistenza prestata ai fedeli in carcere, Sebastiano venne denunciato e condannato: fu denudato e trafitto dalle frecce degli stessi compagni. Ne uscì ferito ma vivo ed ebbe il coraggio di ripresentarsi davanti all'imperatore, che lo fece frustare a morte.
Altri santi. San Fabiano, Papa dal 236 al 250 e martire; Sant'Enrico di Uppsala, vescovo e martire (XII sec.).
Letture. Romano. 1Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12.
Ambrosiano. Sir 44,1;46,13a.19-47,1; Sal 4; Mc 4,1-20.
Bizantino. 2Cor 4,6-16; Lc 6,17-23.
t.me/santoavvenire