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Se una circolare scolastica parla la lingua della prossimità

Guido Mocellin mercoledì 19 gennaio 2022
Dice moltissimo della situazione in cui si trovano tante scuole in queste settimane la circolare di una “preside”, ovvero dirigente scolastica, di cui Luigi Accattoli ha pubblicato qualche brano sul suo blog ( bit.ly/329kSiq ). Chi ha a che fare, direttamente o indirettamente, con la scuola si rispecchia immediatamente nel «momento delicato e critico» causato dalla diffusione della variante Omicron del Covid, a sua volta parte di una «fase eccezionale iniziata 2 anni fa»: di esso la circolare, rivolta «a docenti e genitori», costituisce una delle innumerevoli documentazioni. Ma non è per questa sua caratteristica che Accattoli la propone. A lui interessa sottolineare «il linguaggio di prossimità di questa dirigente», dal quale trae la conferma «che la nostra scuola è ancora oggi il campo dei miracoli che è sempre stata, dove vige la regola della misericordia attiva e interpretativa». Nel testo risalta, accanto a pochi passaggi più tecnico-burocratici, una grande umanità: nella consapevolezza delle difficoltà delle famiglie «nell'intricato mondo delle certificazioni», nell'ammissione che certe risposte non sono immediate, nella comprensione per l'Asl di riferimento che, oberata, «ci sostiene come può», nella gratitudine a docenti e non docenti che «lavorano nel silenzio» e, se ammalati, «hanno vissuto con estrema sobrietà la loro quarantena», nonché alle famiglie «che si preoccupano per la salute altrui, che operano scelte a sostegno della collettività anche rendendo precaria la loro routine quotidiana». Questo modo di sentire, che raramente viene espresso in una “circolare” ma è certo vissuto in tanti altri ambienti scolastici, è riassunto nell'offerta a docenti e genitori di un «patto tacito di mutuo rispetto e, permetteteci: di misericordia», insieme alla raccomandazione (ai genitori) di «esercitare la prudenza in ottica solidale». Un linguaggio e un sentire che al credente nel Vangelo suona familiare, quale che sia l'ispirazione di chi l'ha espresso.