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Se l'uomo diventa “materiale biologico” da mettere in banca

Alfonso Berardinelli venerdì 21 luglio 2017
Libri come Il codice della vita. Una storia della genetica tra scienza e bioetica (Donzelli) aiuta a ricordare che la mutazione dell'umano oggi in corso passa non solo attraverso la rivoluzione informatica, ma ancora di più attraverso l'ingegneria genetica e le biotecnologie. L'esistenza per esempio di istituzioni pubbliche chiamate “biobanche” mostra quanto siano onnipresenti le banche oggi e quanto interessi compiere operazioni bancarie sulla nostra vita e le sue strutture primarie, cellulari, molecolari. La domanda che viene subito in mente è questa: chi governa e governerà, per quali scopi e con quale logica decisionale le biobanche? In che mani stiamo lasciando la sostanza biologica della vita umana e naturale? Una volta i critici sociali parlavano di manipolazione industriale delle coscienze attraverso la produzione in serie e la diffusione di massa di contenuti di coscienza prefabbricati, sia in forma di ideologie di Stato, sia di merci culturali (tutte le merci in realtà sono culturali). Ma ora la manipolazione dell'umano è sempre più profondamente, efficientemente biologica. Lo scopo manifesto e accettato è la lotta alla sofferenza, è la conservazione della salute e il perfezionamento del benessere. Scopi difficilmente criticabili. La sofferenza prolungata umilia, avvilisce e può ottundere la stessa sensibilità morale e le facoltà intellettuali. A volte, tuttavia, può invece affinarle ed esaltarle. Le grandi religioni, le filosofie e le arti sono figlie del dolore che hanno fronteggiato e sublimato. Oggi nel mondo si moltiplicano le biobanche e i biomagazzini per la raccolta, lo stoccaggio di “materiale biologico umano” a scopi di ricerca e applicazione medica. L'idea che esistano questi magazzini di materia biologica umana, di solito ci ripugna. Ma in caso di bisogno ci rassicura: la nostra vita si prolunga e la sua qualità può migliorare. Qualche interrogativo però non può essere evitato. In ogni “banca biologica”, pubblica o privata, lo scopo di lucro non è affatto escluso, anzi è previsto. Nello “stoccaggio” di “materiale umano” si prevede e si programma la logica dello sfruttamento e del profitto. Si salverà chi potrà pagare, si salverà prima chi potrà pagare di più. Quanto alla cosiddetta “qualità della vita”, bisognerà prima o poi vedere un po' più da vicino in che cosa consiste e di cosa è fatta.