Per non perdere, per salvare quel poco che la volontà, la forza, il coraggio che il lavoro stesso ci infonde, siamo richiamati a riprendere una vita di lavoro. Non sarà facile, molti sono caduti, altri non apriranno più le porte o le serrande dei loro negozi. Sono le vittime ingiuste, ma reali di questo periodo oscuro che abbiamo passato. Il coraggio di un popolo sarà quello di non credere che le porte aperte dei teatri, dei cinema, dei ristoranti possano essere una vittoria ottenuta per il silenzio e la pena sofferta. Esse sono l'immagine di un tempo migliore, non la vittoria sul dolore, la povertà, la morte. Sarà un lavoro serio e pesante dove il coraggio e la volontà avranno la parte più importante di una ripresa. I sacrifici dovranno ancora far parte di questo inizio coraggioso, né mancheranno lacrime e delusioni. La stessa società non sarà più quella di qualche anno fa e il pensiero e la volontà del nuovo avranno spazio in questo futuro che da domani dovremo affrontare. Un programma che abbiamo già scritto sulla carta, ma che ci chiederà forza di volontà, lealtà di pensiero, e serietà di lavoro. Molto speriamo nei nostri giovani, in quella parte che anche nel silenzio dei mesi passati hanno saputo usare quel tempo che sembrava inutile e senza futuro, hanno invece usato la propria intelligenza e il poco materiale in loro possesso per creare oggetti nuovi e utili alla vita di ogni giorno. È grazie alla fantasia e la volontà dell'uomo che il mondo cresce e avanza sulla via del progresso e di un futuro maggiormente vivibile. Può sembrare strano, ma anche guardando indietro nella nostra storia si vedrà come le cose nuove nascano nei momenti di necessità e non quando l'umanità si accontenta di quello che ha senza cercare altro. Restituire vita a vecchie aziende sarà un serio compito, ma non basterà perché il futuro copierà il tempo passato solo quando sarà necessario e dovrà invece usare inventiva e senso del futuro con idee nuove, con lavoro diverso nel tempo e nella misura. Ai nostri giovani dobbiamo lasciar vedere una strada nuova, mantenendo quando sarà possibile vecchie radici, ma guardando a un futuro che non potrà mai essere la copia del nostro passato. Un futuro che avrà bisogno di coraggio e di impegno serio perché si troveranno davanti difficoltà che non saranno uguali a quelle passate dai padri, ma di colore e di qualità differenti. Dietro alla nostra giovinezza c'era stata la guerra che ci aveva spinto a cercare novità in ogni campo della vita. Anche oggi la guerra di questa malattia che cerchiamo di sconfiggere ci sta ancora minacciando sulla nuova strada e avremo bisogno di grande forza di volontà, di impegno personale anche nelle più modeste iniziative: perché se avremo, come ci è stato promesso, aiuti dai governi in tutta l'Europa, è solo la volontà personale che apre nuove strade all'umanità.