Se gratti oltre il velo, trovi Michelstaedter cristiano
Il sottintendere, che corrisponde al greco hypokrinein, è necessario al krinein, all'intendere. L'orizzonte di ogni sapere è il sapere assoluto, ma il mio essere qui, cioè la concretezza e il limite del mio sapere, mi impedisce di abbracciarlo simultaneamente, come mi esclude da ogni "là", da ogni diverso dal mio "qui". Scrive Ottonello: «Siccome non posso fissare lo sguardo contemporaneamente qui e là e all'orizzonte, di volta in volta il qui, il là e l'orizzonte mi "nascondono" il là e l'orizzonte, o il qui e l'orizzonte, o il qui e il là: ma senza questo "nascondimento" non "vedrei" nessuno dei tre».
Pertanto, l'«ipocrisia» (nel senso greco di nascondimento) è necessaria e ineliminabile per sapere, vedere e dire, ma non è elogiabile quando diventa un nascondermi a me stesso, assumendo l'accezione corrente del termine ipocrisia. L'argomentazione è sviluppata da Ottonello in cinquanta aforismi di variabile lunghezza che occupano 25 pagine di salutare ginnastica intellettuale, utili anche a chi non è avvezzo al brivido del pensiero.
A proposito di "Miti e idoli d'oggi", basti questa citazione: «Consumatosi il mito illuministico del progresso, sensisticamente ne prende il posto il mito dell'arte; consumato il quale, tocca al mito alchemico delle scienze nuove e delle acrobazie tecnologiche che vi si connettono, figlie del cinquecentesco archetipo moderno dell'automazione, il Golem, che significa infatti materia morta ma animata, che non a caso è l'orizzonte del neonato mito della bionica».
Altamente ispirato "Il dialogo dell'armonia" tra Diotima e Tristano, con aperture sull'organizzazione sociale, tema ripreso nel capitolo "Persona, guerra, pace".
Di grande impatto il pur breve studio dedicato a "Michelstaedter e il cristianesimo". Ottonello ha condiviso con l'amatissima sposa Maria Adelaide Raschini, di cui quest'anno ricorre il decennale della morte, l'interesse per il poeta e filosofo goriziano, morto suicida a 23 anni, il 17 ottobre 1910. La Raschini, grande mente filosofica sciacchiana e rosminiana, fu la prima a dedicare a Michelstaedter, nel 1965, un ampio studio monografico, che ora figura come quattordicesimo dei ventidue volumi dei suoi "Scritti" amorevolmente radunati dal marito. Ottonello audacemente assegna a Michelstaedter, solitamente considerato campione di nichilismo, un "cristianesimo di desiderio" suffragato da numerose citazioni dal suo saggio intitolato "La persuasione e la rettorica", come questa, straordinariamente attuale: «Se Cristo tornasse oggi, non troverebbe la croce, ma il ben peggiore calvario d'un'indifferenza inerte e curiosa da parte della folla ora tutta borghese e sufficiente e sapiente, e avrebbe la soddisfazione di essere un bel caso pei frenologi e un gradito ospite dei manicomi».
Il volume di Ottonello comprende anche una rivalutazione dell'umanista spagnolo Juan Luis Vives (1492-1540), campione di antiretorica, nonché uno studio sull'offerta del sangue in Caterina da Siena e in Rosmini, personaggi venerati dalla coppia Ottonello-Raschini.
In chiusura un inatteso divertissement in perfette terzine dantesche dedicato a Umberto Eco («Oh loico Umbertino, quanto strazia / l'artato sofistume di che brilla / ogni tuo dir e qual palude spazia!»), a conferma che l'ironia è compagna fedele dell'intelligenza.