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Scuola, in pista la pensione 2004

Vittorio Spinelli giovedì 11 dicembre 2003
Scadrà sabato 10 gennaio 2004 il termine per presentare le domande di pensionamento del personale della scuola con effetto dal 1° settembre 2004. Lo ha stabilito, con un recente decreto, il Ministero dell'istruzione, precisando che le richieste devono essere indirizzate alla scuola di titolarità oppure a quella di servizio e, per conoscenza, al Centro Servizi Amministrativi competente. La scadenza riguarda tutto il personale docente, educativo ed ausiliario, inquadrato in ruolo. I docenti di religione, laici e religiosi, continuano ad essere esclusi da questo appuntamento, benché sia stata emanata la legge 186 del 16 luglio scorso per il loro inquadramento in appositi ruoli regionali. Solo dopo l'effettuazione del primo concorso riservato e dopo la nomina ufficiale dei vincitori si potranno applicare alla categoria le stesse regole su pensioni, stato giuridico e trattamento economico dei docenti di ruolo. Nel frattempo, per gli insegnanti di religione continua ad essere valida la vecchia nota ministeriale n. 496 del 30.12.98 che esenta gli interessati dall'osservanza di qualsiasi termine legale in materia di pensioni, a causa della mancanza di un ruolo organico che renderebbe possibili "dimissioni" formali dal servizio. Sul concorso riservato, tappa obbligata per la istituzione dei nuovi ruoli, si attende il parere del Consiglio Nazionale (CNPI), in calendario il 18 dicembre. Il consiglio
valuterà il primo bando e i titoli di ammissione, i programmi di esame, l'articolazione delle prove, la composizione delle commissioni giudicatrici. E' previsto che la costituzione dei ruoli regionali possa realizzarsi entro la fine del corrente anno scolastico, oltre quindi la scadenza del 10 gennaio 2004 utile per i pensionamenti dal prossimo mese di settembre. Per evitare che i docenti di religione possano rimanere esclusi dai pensionamenti a termini di legge, sarà stabilita in corso d'anno una nuova scadenza straordinaria per la presentazione delle rispettive domande di pensione (o per la revoca di domande già inoltrate). Sarà tenuto presente, inoltre, il compito riservato agli uffici diocesani di comunicare alla scuola l'indisponibilità dell'interessato all'insegnamento, per semplice abbandono o per revoca dell'idoneità. Potranno beneficiare del primo inquadramento circa 15.500 degli attuali 23 mila docenti. I rimanenti 7.500 proseguiranno il servizio nel limbo dell'"incarico" in corso, con applicazione delle norme giuridiche e contrattuali in vigore prima dell'emanazione della nuova legge; saranno quindi gli ultimi destinatari della nota ministeriale del 1998 sull'esenzione dalle scadenze di pensionamento. La prevista esclusione dai ruoli di una consistente quota di docenti è giustificata dalla impossibilità di determinare con esattezza dotazioni organiche corrispondenti all'ampiezza della popolazione scolastica, un dato demografico altamente variabile.