Scuola e pensioni, in vista dossier 2022
Più urgente invece è l'obbligo per tutti i dipendenti della scuola, compresi i docenti di religione laici ed ecclesiastici, di presentare ora la domanda di cessazione volontaria dal servizio. Gli interessati hanno tempo fino al 31 ottobre, una scadenza di domenica che (salvo diverso avviso del Ministero) slitta al 2 novembre, primo giorno lavorativo.
In questa tornata vengono confermati dal Ministero i requisiti pensionistici oggi in vigore per i lavoratori dipendenti nei diversi canali di uscita (pensioni anticipate, quota 100, opzione donna, precoci ecc.). Escono di scena le residue comunicazioni cartacee, sostituite dall'unica procedura telematica Polis. Tuttavia, mentre la circolare ministeriale ha predisposto regole e scadenze per lasciare il servizio nel prossimo anno, il governo e le parti sociali devono nel frattempo confezionare, e in tempi stretti, un "pacchetto previdenza" da inserire nella prossima Legge di Bilancio e che sarà in vigore dal 1° gennaio 2022. Sono già in istruttoria presso la Commissione Lavoro della Camera ben 9 proposte di legge, da trasferire su un unico testo base, su diversi aspetti pensionistici tra i quali è anche il destino di Quota 100 che, essendo nata come una misura sperimentale, cessa al 31 dicembre 2021 ma che è ancora utilizzabile in qualunque tempo da chi ne ha maturato i requisiti entro questa data.
Il docente prossimo alla pensione potrà essere coinvolto dalle novità che certamente interverranno nel 2022 ma che, alla data del prossimo 2 novembre (scadenza delle domande) saranno ancora in un cantiere indefinito per tempi e contenuti.