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Scoperte e sorprese

Gianni Gennari domenica 21 ottobre 2007
Ieri sul "Riformista" (p.1) l'allegro Orlando Franceschelli scopre - fin dal titolo, ma dopo 60 anni! - che "I valori non negoziabili della Chiesa collidono coi principi della Costituzione". Questa all'art. 32 dice che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario", ma per la Chiesa "idratazione e alimentazione" non vanno sospese anche quando sono "artificiali" perché sarebbe come procurare direttamente la morte per sete e per fame. Di più: Franceschelli scopre anche che questi "valori non negoziabili" la Chiesa li ha negoziati e traditi "nella gestione delle ultime fasi della malattia di Giovanni Paolo II". Due sofismi retti dall'equivoco che vede bere e mangiare come "trattamenti sanitari". Scatta così l'art. 32 e il gioco è fatto: per fedeltà alla Costituzione occorre negare "i valori non negoziabili della Chiesa". Come a Porta Portese: le "3 carte" e via. E le scoperte? Tante, in pagina, ma nel campo è specialista "Liberazione", che l'altro ieri scopre (p. 6) che "Il precariato non piace neppure al Papa" che lo giudica "un'emergenza etica e sociale". Non solo, e che il suo "intervento sembra studiato apposta alla vigilia della manifestazione per il lavoro". Certo! Finora i Papi dicevano che siamo tutti precari e dobbiamo esserlo, "non avendo qui in terra una base permanente" (Eb. 13, 14). Ora si cambia, e gli effetti sono enormi. Infatti ieri (p. 4) ecco il seguito: "Nelle settimane 'precarie' dei cattolici voci diverse"! Già: i cattolici, persino i cattolici, pensano colla loro testa e ciascuno ha la sua "voce". Mamma mia: non c'è più"oppio dei popoli"!