Scintille olimpiche. Melting Pot olimpico
il cado attacca anche Parigi 2024
È mai possibile che Casa Brasil, nel quadro olimpico del Parco delle Nazioni allestito a nord di Parigi, chiuda i battenti già alle 22? Di certo, questi orari urtano tanti brasiliani che visitano la vetrina del loro Paese ai Giochi. Così, la sera, una volta fuori, si aggregano in un vortice compatto, attorno a qualche musicista con gli strumenti. E un’altra festa comincia, fra fanfare e trenini improvvisati in giro per il verdeggiante perimetro di svago della Villette, ripensato per accogliere 15 strutture nazionali di ospitalità, dall’India House all’Ekhaya South Africa, dalla Casa México alla Colombia House, con una menzione speciale per la struttura dell’Ucraina.
Dietro i brasiliani festaioli, c’è gente d’ogni continente, pronta a unirsi a balli tanto simili alla torcida nelle curve da stadio. Parigi 2024 vorrebbe essere pure questo: l’allargamento, a nuovi pubblici, del tipico melting pot culturale dei Giochi. Dunque, non più solo il Villaggio Olimpico, riservato principalmente agli atleti, o gli stadi, dove si entra muniti di biglietti.
Come il Parco delle Nazioni, è gratuito e libero il Parco dei Campioni, di fronte alla Tour Eiffel, dove la gente può applaudire e omaggiare gli atleti medagliati il giorno prima. Certo, in termini di sicurezza, si tratta di scommesse a rischio. Ma a ben guardare, pure così si rinnovano i Giochi: promuovendo nuove passerelle sopra ogni vecchio steccato.