Scaffale basso. Ellie, ragazza selvaggia e i segreti di Echo Mountain
Il successo di due strepitosi romanzi alle spalle – L’anno in cui imparai a raccontare storie e Al di là del mare – accompagna l’arrivo dell’ultimo lavoro di Lauren Wolk , La ragazza dell’eco (Salani; 16,90 euro). Una scrittura intensa, una nuova storia profonda e toccante che affronta in modo trasversale temi analoghi ai precedenti romanzi e con una protagonista, Ellie, intelligente e intraprendente, che sembra legata con un unico filo alle altre due. Ad Annabelle la bambina che non si rassegna a una verità assediata dalla menzogna e all’intolleranza nei confronti di quei personaggi solitari e scomodi ma inoffensivi di cui tutti diffidano. A Crow, l’anticonformista alla ricerca delle proprie origini, essenziali per crescere e affrontare il futuro con la consapevolezza di sé.
Ellie è nella sostanza una bambina coraggiosa e curiosa, con un’istintività sana che le consente di ambientarsi in fretta a Echo Mountain nell’isolamento delle montagne selvagge e incontaminate del Maine, dove la sua famiglia si è trasferita dalla città e cerca di ricominciare da zero dopo aver perso tutto, negli anni della Grande Depressione. È una vita da sopravvissuti a cui bisogna rassegnarsi, fatta di caccia, pesca e baratto, di una baita essenziale, una mucca e un cane, fame e tanta fatica. Eppure a Ellie, che ha un cuore selvaggio, questa vita piace – a differenza della mamma e della sorella che faticano ad adattarsi – e presto diventa un’eccellente ragazza dei boschi, capace di cacciare, mettere trappole, pescare, raccogliere miele e coltivare la terra come se fosse nata lì. Tutto con una determinazione e insieme una gentilezza rare. Ellie non ha paura di inoltrasi nel bosco di notte, di incontrare orsi e cani selvatici, chiede scusa alle api quando le priva del miele, sale in cima alla montagna, benché le sia proibito, per vedere dove vive quella vecchia che tutti chiamano strega e che forse potrebbe aiutarla con una pozione magica a risolvere quel sonno profondo in cui è sprofondato suo padre dopo un incidente del quale Ellie conserva un ricordo indelebile e un segreto inconfessabile. Salvo scoprire che toccherà a lei portare aiuto e diventare protagonista di una grande riconciliazione. Quattrocento pagine che nutrono il cuore e che all’ultima si fanno subito rimpiangere. Consigliatissimo. Dai 13 anni
Un cane, un gatto e una papera sono quel che resta della famiglia della signora Cuorsospeso. Un nome e uno stato d’animo di questa amabile donna che da quando il signor Cuorsospeso non c’è più ha perso un po’ del suo spirito vivace e frizzante. Ma non il suo coraggio di vivere da sola in campagna né la passione di riparare le biciclette rotte o sgangherate a cui ridà un seconda vita verniciandole e persino agghindandole con i fiori del suo giardino.
L’operazione le riesce sempre, salvo con la sua amata bici Fiorella, quella dei tempi felici, che ora ha una catena spezzata e arrugginita, impossibile da riparare. Guarda caso lo stesso problema della bici con cui si presenta a chiedere aiuto la piccola e sbarazzina Mia, anche lei rimasta sola, dopo la partenza dal paese dell’amica Fiammetta. Pensa e ripensa ecco che l’ingegnosa signora Cuorsospeso ha un’idea alternativa e molto ecologica per rimettere in pista le due bici. Con Mia e la signora Cuorsospeso (Edizioni Clichy; 17 euro) Mathilde Tourbillon Luigi Berio, attraverso le sue tavole a colori, mettono in campo due tenere figure di compagne d’avventura nonostante la differenza d’età. Due cuori sospesi e solitari che trovano insieme un modo giocoso per ritrovare una nuova allegria. E una nuova vita, esattamente come le due bici. Segno che tutto si può aggiustare. Dai 5 anni
Con questa storia di un bebè monellone Barbro Lidgren, una delle più amate autrici svedesi , ed Eva Eriksson anche lei svedese, illustratrice storica dei suoi libri oltre che di Ulf Stark, Ulf Nilsson e Rose Lagercrantz, regalano ai più piccoli un libriccino che letto ad alta voce e interpretato ad hoc li divertirà molto. Bimbo birbone e la sua mamma (Iperborea; 13 euro) è il ritratto sorridente della quintessenza dell’infanzia, libera, curiosa, ribelle e spericolata che mal sopporta freni, lacci e divieti.
L’infanzia selvaggia e audace, incarnazione della voglia di vivere e sperimentare, di scoprire da soli in mondo senza limiti e senza paura. Dite a bimbo birbone di non toccare nei cassetti, non magiare cose strane, non arrampicarsi mai o star lontano dalle forbici, ditegli di non allontanarsi da casa o di non accendere fuocherelli e lui farà esattamente il contrario. Mettendosi sempre nei guai ma con esiti esilaranti ad ogni pagina. Dai tre anni
Questa è la storia di una strada un po’ inesperta e timorosa che non sa bene dove andare, avanza con curve e controcurve, aggirando il bosco e persino facendosi da parte per non danneggiare un popolo di formiche che altrimenti sarebbe stato diviso. Affronta una salita, diventa un sentiero poi in discesa si allarga ancora per non creare problemi e far passare un carretto. Ma a quel punto in tanti s’infilano e vogliono passare e il traffico diventa caotico e la strada si trasforma in autostrada. Servizievole ma sfinita decide allora di scrollarsi di dosso le auto e dunque riprende a curvare e contro curvare, fino a diventare una così brutta strada da non essere più frequentata. Finalmente.
Ne segue un ritorno alle origini, a una stradella che corre solitaria dentro un bosco nello splendore della natura, e un incontro con un bambino che sembra essersi perso. Di nuovo nessuno dei due sa dove andare. I due non hanno una direzione da imboccare ma insieme posso cercarla. Una storia delicata che fuor di metafora racconta il cammino faticoso e mai lineare che ciascuno deve intraprendere per trovare il proprio posto nel mondo. La buona strada (Mondadori; 17 euro) è un albo della regista Alice Rohrwacher, illustrato da Lida Ziruffo. Dai 3 anni