Scaffale basso. L'amore ai tempi dell'adolescenza: è tutta colpa del... bosco
Ben strano l’amore. Ad accenderlo basta poco, uno sguardo, una parola, un gesto, e tutto cambia. Succede così a questi due ragazzi che di vista si conoscono da tempo, vanno alla stessa scuola, ma mai si sono scambiati una parola. Entrambi frequentano i sentieri del bosco, lei con un libro occupa la solita panchina, lui le passa accanto con la musica nelle orecchie. Sono distanti, invisibili l’uno all’altra. Poi un giorno, misteriosamente, i loro occhi s’incontrano e niente è più come prima. Ma nessuno osa farne parola, dichiararsi, tanto grandi sono la sorpresa, il disorientamento, il marasma di emozioni scatenate da un sentimento nuovo, che entrambi faticano a maneggiare e dominare.
Per raccontare l’amore al tempo dell’adolescenza come una forza travolgente, Laura Bonalumi sceglie con Tutta colpa del bosco (San Paolo; 14,50 euro) la strategia narrativa della scrittura a due voci, in cui ciascuno dei protagonisti esprime tra sé e sé, in segreto, il proprio sentire fatto di gioie, sogni, desideri. Felicità. Paura di non essere pronti, di trovarsi e magari subito perdersi, di non essere all’altezza, di risultare banali o ridicoli. Di non trovare le parole giuste. Sono pensieri delicati che rivelano i segreti del cuore, il grande desiderio di parlarsi, conoscersi e corrispondersi, di raccontarsi per ciò che si è. Con una poesia spontanea quanto rara, la cifra che percorre tutte le pagine dove un bosco è testimone di un amore che nasce, fresco, puro e trasparente come la neve che imbianca i sentieri. Lettura caldamente raccomandata agli adolescenti. Dai 13 anni
Arturo il lupetto e Giulio il maialino sono compagni di gioco e se la spassano allegramente ogni giorno. Al primo piacciono i tuffi nell’acqua e rilassarsi al sole, all’altro crogiolarsi nel fango dove finisce per addormentarsi di sasso, russare rumorosamente. E’ una buona ragione per azzuffarsi e prendersi a male parole, suonandosele di santa ragione. Non proprio una scenetta da collegiali. Però eccoli, di lì a poco sentendo arrivare le sorelline, ritornare amiconi fracassoni e ritrovare un divertente e malefico obiettivo comune: coprirsi di fango e spaventare le piccoline.
Non sanno che chi di fango ferisce di fango perisce e che ride bene chi ride ultimo, come ben racconta Spugna e Sapone (Clichy; 17 euro). Con il suo consueto umorismo Alan Mets racconta una storia di maschi e femmine, con la rivincita di queste, illustrandola a tinte forti, con personaggi si direbbe un po’ rozzi nel tratto come nell’anima, dai contorni pesanti resi ridicoli dai dettagli. Perfetti per divertire i piccoli lettori. Dai 4 anni
E’ peggio sbagliare o sottrarsi alla prova? Su questo dilemma si gioca l’avventura di Lulù, la bambina protagonista di quest’albo, Provaci ancora Lulù (Erickson; 13,50 euro) di solito intrepida e coraggiosa nei giochi consueti con la banda di amichetti con cui passa il tempo libero. Nessuno direbbe che Lulù è una fifona, lei che si improvvisa pirata e sogna di diventare pilota di Formula Uno, che ama le avventure più esaltanti. Eppure c’è un ma. Quando un giorno gli amici decidono di arrampicarsi su un albero, Lulù va in crisi, sa di non farcela, di non essere capace.
E le tenta tutte, adducendo mille scuse pur di prendere tempo. Che la lascino in pace, lei che non ha neppure voglia di salire su un albero. Poi in uno scatto d’orgoglio si mette alla prova. Come andrà a finire? Comunque sia, bisogna dire che quella di Lulù alla fine e una dimostrazione di coraggio. Ma la domanda è: quando le situazioni sono difficili qual è la strada migliore da intraprendere? Scritto e illustrato da Ashley Spires, questa storia può accompagnare i bambini nelle loro paure di sbagliar. L’albo contiene anche una guida per l’adulto, un piccolo vademecum per genitori o insegnanti per affrontare con i più piccoli le sfide della vita con resilienza. Dai 5 anni