Scaffale basso. Ecco perché mi chiamo Giovanni (come Falcone)
Il 23 maggio del 1992 Cosa Nostra uccideva a Capaci, sulla strada per Palermo, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. A trent’anni da quella strage di mafia esce una nuova edizione di Per questo mi chiamo Giovanni (Bur; 12 euro) di Luigi Garlando, intramontabile best seller dal 2004.
Garlando ha ambientato la storia a Palermo, dove un padre racconta a suo figlio la vita vissuta pericolosamente di Giovanni Falcone il magistrato che ha combattuto con coraggio e pagato con la vita il proprio impegno contro la mafia. Il bambino capisce che illegalità, prepotenza, paura e silenzi hanno spazio anche nella sua classe dove un bullo detta legge contando sulla paura e sul silenzio delle vittime. Proprio come fa la mafia. Alla fine il piccolo Giovanni scopre anche perché i suoi genitori l’hanno chiamato così e il mistero del suo peluche dalle zampe bruciacchiate.
Una fiaba moderna, una storia a metà tra Pollicino e Oliver Twist, tra periferie e baraccopoli degradate, famiglie disperate e delinquenti di basso profilo, trafficanti che sfruttano il disagio sociale usando i bambini con il racket delle elemosine. Illustratrice, un passato da art director per grandi agenzie di pubblicità, Milvia Vincenzini regala ai lettori molto più di un racconto giallo. Fino a vedere il mare, suo romanzo di esordio per l’editore Pelledoca (16 euro) è il ritratto di un’infanzia maltrattata e offesa, smarrita, buttata nel mondo, portata a perdere sulla strada dove gli orchi sono sempre in agguato, vivi e vegeti, pronti a farsi un sol boccone dei più piccoli.
Un quadro in chiaro e scuro dove tuttavia c’è posto per la speranza. Con i suoi quattro fratelli che lo chiamano Pollo, perché è un bambino esile e tutt’ossi, Lucio chiede l’elemosina alla stazione. Ogni giorno è il padre, alcolizzato senza remissione, a portare i suoi figli lì da dove la sera con un gruzzolo in tasca i cinque tornano soli. Prendono un treno al volo da clandestini e al volo scendono nei pressi di casa. Una sera però Pollo, che ha solo otto anni, manca all’appello. Nessuno sa che il bambino è caduto della rete del Cow -boy – un orrido personaggio stile vecchio west, cappello a larghe tese e stivali con la punta di metallo dorato – che fa affari con i “cecatelli” un gruppo di piccoli mendicanti, bambini sottratti o comprati per pochi spiccioli da genitori disgraziati, poi accecati con l’acido. Perché così, da mutilati guadagnano di più. Nello scantinato dove il Cow-boy tiene prigionieri i bambini Pollo incontra Leyla, con cui intraprenderà un cammino avventuroso tra mille insidie e inseguimenti che porterà i bambini fino a vedere il mare. E a ricominciare una nuova vita. Vivamente consigliato dai 12 anni
Lei alta e snella, lui tarchiato e massiccio. Una giraffa e un rinoceronte pur così diversi tra loro hanno un punto in comune. Sopravvissuti entrambi a un evento traumatico, lei a un incendio lui alla violenza dei cacciatori che l’hanno privato della madre, sono rimasti soli, separati dal loro branco, e da soli vagano nella savana alla ricerca di un nuovo senso da dare alla propria vita. Poi entrambi approdano da lati opposti alle rive di un piccolo lago: si vedono, si osservano, si avvicinano e si scoprono spinti dalle stesse urgenze, dissetarsi e farsi compagnia.
In quello specchio d’acqua i due possono riflettersi e accettarsi nella reciproca diversità. Così il mondo solitario e dell’infelicità in bianco e nero finalmente riprende il colore della normalità. Vincitore dell’Andersen 2022 nella sezione “Miglior libro senza parole”, e con il segno inconfondibile di Gek Tessaro Riflettiamoci (Carthusia; 19,90 euro) è un silent book nato durate i giorni della pandemia – quando la solitudine è stata l’aggravante alla pena del virus – grazie all’ascolto delle ragazze e dei ragazzi coinvolti nelle attività educative della cooperativa sociale Famiglia Nuova. Pagine per tutte le età.
Ancora inedito in Italia, libro d’esordio della brillante quanto breve carriera di Mario Ramos - sempre rimpianto illustratore belga scomparso dieci anni fa – Il mondo a testa in giù (Babalibri; 12,450 euro) contiene in sé tutte le caratteristiche della poetica illustrata di Ramos: una storia intelligente, controcorrente e condotta con ironia e leggerezza. Raccontata con quello sguardo bambino eccentrico tipico dell’autore.
Qui c’è il topino Remì, creatura unica nel suo genere che possiede una dote imprevista: vede la realtà sottosopra, prospettiva che un po’ lo inquieta e lo fa sentire fuoriposto ma soprattutto lo interroga sul proprio posto nel mondo. Dalla sua prospettiva tutto è irrimediabilmente capovolto ma quando a scuola apprende che il mondo è rotondo, spinto dalla curiosità di trovare gente come lui dall’altra parte del mondo, si mette in viaggio. Dopo molte peripezie e avventure sempre sottosopra, Remì finirà per superare casualmente la propria diversità, pur conservandone un’eco che lo renderà ancora speciale. Così la giuria che gli ha attribuito il Premio Andersen per la sezione da 0 a 6 anni: “Per l’inatteso di ogni illustrazione, per la profonda leggerezza di una storia di crescita e cambiamento. Per un viaggio impossibile e sorprendente, che invita a stare nel mondo, insieme agli altri, senza rinunciare a noi stessi”.
L’appuntamento con la premiazione degli Andersen 2022, il più ambito riconoscimento attribuito ai libri per ragazzi, ai loro scrittori, illustratori ed editori, è per sabato prossimo 28 maggio nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova.