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Scaffale basso. Il pavone, l'orso, la volpe nelle storie della buonanotte

Rossana Sisti martedì 24 aprile 2018

Chi si loda s’imbroda, dice il vecchio motto. E il pavone s’imbroda parecchio nel mettere in mostra la sua ruota e prendere a male parole la normalità altrui. Ma della sua arroganza non se ne può più. Esasperati dalle sue battutacce e dai suoi atteggiamenti sgarbati, la lumaca, la gallina e la puzzola, decidono di dargli una lezione da ricordare per un pezzo.

Poiché con i vanitosi bisogna giocare ad armi pari, i tre scelgono la via dell’adulazione per far cadere in trappola lo sciocco pavone. In sostanza lo sfidano a una gara di bellezza e resistenza addirittura con la ruota panoramica della fiera del paese. Che dire della superbia e della presunzione del bel malcapitato? La grande ruota (Edizioni Clichy; 15 euro) – un albo realizzato a quattro mani da Christine Beigel e Magali Le Uche, inconfondibile nelle sue illustrazioni – mette un punto fermo con houmor e leggerezza sulla bellezza e racconta quanto l’immodestia possa trasformarsi in un’arma (quasi) letale per i superbi. Dai 4 anni

Se è l’anziana custode della notte ad avvertire ogni creatura con un suono di gong che è giunta l’ora del riposo, non ci possono essere lagne. Anche se non si ha sonno, bisogna lasciare giochi e attività, chiudere gli occhi e abbandonarsi al riposo. Come fa anche la piccola Zhora che, andata in cerca di more e persa nel bosco si fa coraggio per affrontare la notte stringendosi al pipistrello. E se proprio il sonno non arriva conviene andarlo a cercare da un amico poeta che qualche buon consiglio lo dà, come fa il freddoloso e inquieto omino di nome Bo, che non si toglie mai il cappotto ma alla fine trova pace e tranquillità.

Hanno sempre un alto indice di gradimento per i piccolini le storie che parlano della notte, del sonno, della difficoltà di addormentarsi e di non essere soli ad affrontare un mondo buio e silenzioso. Orsetto, nel suo lettino dalle coperte rimboccate, ha un proprio repertorio di storie della notte che vuole ascoltare prima della nanna. Mamma Orso lo conosce bene e se vuole che il piccolino si decida a dormire dovrà iniziare a raccontare proprio quelle tre che lei sa. Storie della notte (Topipittori; 16 euro) è un albo delizioso che parla il linguaggio dei colori e nulla concede all’inquietudine del buio, grazie alle illustrazioni a pastelli di Kitty Crowther dal tratto infantile e familiare dove un rosa shocking sorprendente trionfa a mo’ di sfondo, nell’accogliente cameretta dove dorme Orsetto e in ogni tavola là dove ci si aspetterebbero toni cupi e tenebrosi. Tre favole e una cornice per raccontare che ci sono parole, gesti e personaggi che infondono sicurezza e aiutano ad attraversare la porta della notte. Dai 3 anni

Tutto comincia come una fiaba: “C’era una volta un bosco, due orsi, un riccio e un coniglio con una scarpa”. Però attenzione, perché le scarpe forse sono due e la fiaba prosegue con un bosco, un fiume, un riccio con una scarpa, uno scoiattolo senza scarpa, due orsi e una volpe. O forse le volpi sono due... In questa storia c’è un gran viavai di personaggi da far girare la testa.

Del resto succede in ogni bosco che si rispetti: gli abitanti sono tanti, ciascuno affaccendato a cose sue; si vedono gufi, tanti topolini, talpe, ricci, passerotti e cinciallegre, e ancora scoiattoli, cervi, marmotte e anitre. In tutto questo bailamme non bisogna perdere di vista la scarpa, anzi le scarpe, contese e passate di zampa in zampa. Ideato e scritto da Cristiana Valentini e illustrato da Maria Moya, Le scarpe della volpe (Zoolibri; 15 euro) è un albo pieno di furtarelli, cose perdute e ritrovate, inseguimenti e misteri. Bisogna aprire bene gli occhi, seguire i personaggi del bosco e del sottobosco - girando pagina ma anche tornando indietro – e non perdere un solo particolare. Molto divertente. Dai 4 anni.