Scaffale basso. Belle & bulli, la lista crudele
C’è una lista anonima messa in circolazione sui cellulari degli studenti delle medie Ford che elenca le cinquanta ragazze più belle del terzo anno e che piomba come una polpetta avvelenata a intossicare il clima non proprio sereno che si respira tra gli allievi e le allieve della scuola. Relazioni superficiali inquinate da forme di crudele bullismo, attraversate spesso dall’invidia, dalla malevolenza e da risentimenti covati su futili motivi. È questo il punto centrale attorno a cui ruota il romanzo di Brigit Young La più bella. Tu non sei un numero (Giunti; 14 euro). Un racconto che riecheggia un’esperienza di bullismo vissuta e sofferta dall’autrice stessa ai tempi della scuola. La lista dunque non solo mette in crisi chi ne fa parte e chi ne è esclusa ma pone a nudo le difficoltà che tutte le ragazze vivono con il proprio corpo, le incertezze sui cambiamenti dell’età, gli stereotipi e i giudizi estetici con cui si viene classificate. Apprezzate o insultate. La top 50 delle più belle non piace a nessuna delle tre protagoniste della storia. Non a Eve, timida e insofferente agli sguardi altrui, che immersa nei suoi libri vorrebbe solo passare inosservata e invece si trova al centro dell’attenzione generale in qualità di numero uno.
E nemmeno piace alla sua amica del cuore, Nessa, esclusa dall’elenco, da sempre presa in giro per il suo fisico robusto eppure consapevole delle proprie capacità di prima attrice nel gruppo di teatro della scuola. Inutile poi dire quanto non piaccia a Sophie ragazzina molto attraente, attentissima alle apparenze e alla propria immagine, la migliore in tutte le materie, declassata sorprendentemente a numero due della lista e comunque convinta di meritare di diritto il primo posto. Da qualsiasi parte la si guardi questa storia della lista appare a tutti un gioco crudele e umiliante di cui non si capisce il proposito. Chi è stato e perché l’ha fatto? Si tratta di un piano contro qualcuna di loro? Per mettere in ridicolo le ragazze, scatenarne la competizione e l’invidia di tutte contro tutte? Prendersi gioco dei loro sentimenti?E chi è il bullo che tortura Eve con messaggi spregevoli? Dopo i primi sospetti reciproci le tre decidono di allearsi per mettere fine alla storia, smascherare il bullo responsabile e fare giustizia, coinvolgendo in questo altre ragazze. Per difendere insieme, là dove gli adulti sembrano inadeguati e impreparati, la propria dignità al di là dell’aspetto, e riaffermare il diritto a essere considerate persone con tutta la loro complessità e non oggetti da classificare. Un messaggio coraggioso e di grande attualità in tempi in cui la bellezza è ancora considerata una qualità importante per una ragazza e il suo futuro di donna. E il bullismo un macigno cui non è facile opporsi. Dai 13 anni.
In un’Italia in cui le donne hanno poche possibilità di emergere nella società civile, schiacciate nel ruolo di mogli e madri – siamo negli anni Venti del secolo scorso – Armida Barelli non si è rassegna a diventare angelo del focolare. La sua biografia è un crescendo di impegno caritativo, spirituale, civile e culturale: nata in una facoltosa famiglia borghese milanese, cresciuta tra belle frequentazioni e scuole di prestigio la giovane Armida, forte della sua preparazione e delle sue capacità organizzatrici ha trovato presto il suo posto nel mondo cattolico, impegnandosi con determinazione a chiamare a raccolta le giovani donne, che la consideravano una “sorella maggiore”, a misurarsi in un ruolo da protagoniste nella società civile. Fondatrice su incarico del cardinal Ferrari della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica nel 1917 è stata una figura centrale per la nascita dell’Università Cattolica del sacro Cuore e per tutta la cultura italiana nella prima metà del Novecento. ”Nulla sarebbe stato possibile senza di lei”, come chiarisce il sottotitolo di questa graphic novel (pubblicata da Franco Cosimo Panini; 18 euro) che di Armida Barelli racconta la vita intensa ispirata a una fede ferma, la sua lungimiranza e la volontà infaticabile di tradurre in realtà sogni che i più giudicavano impossibili. Irrealizzabili come quello maturato insieme a Padre Gemelli e che ha dato vita a una università fondata su valori cristiani, un patrimonio prezioso non solo per la Chiesa italiana ma per tutto il Paese.
Un progetto per cui instancabilmente ha bussato a infinite porte per trovare finanziamenti sicuri e continui. Soprattutto un progetto che doveva aprire le sue porte anche alle donne che sono state per tutta la vita al centro del suo impegno e della sua attività di formazione. Il volume è stato ideato e curato dalla giornalista Tiziana Ferrario, sceneggiato e illustrato da Pia Valentinis e Giancarlo Ascari, su iniziativa dell’Istituto Giuseppe Toniolo con l’Università Cattolica, di cui è ente fondatore, in occasione dei due centenari di fondazione e della prossima beatificazione di Armida Barelli. Con la forza comunicativa dei fumetti ci porta dentro un pezzo fondamentale della nostra storia: oltre mezzo secolo di eventi, trasformazioni e protagonisti messi alla portata di lettura anche dei più giovani. Dai 14 anni
Il bosco è un luogo magico per eccellenza e i sentieri solitari che si imboccano senza sapere dove portano riservano quasi sempre incontri speciali. Cosa succederà alla piccola Rie che ha lasciato la corda per saltare appesa a un ramo nel parco e, accompagnata dal fratellino Ken, decide di andare a riprendersela? Succede che, dove era stata lasciata, la corda è sparita ma in compenso il parco si è riempito di strane voci. Soprattutto di un vociare allegro e di una cantilena che arrivano da una zona nascosta. Al termine di un sentierino che sembra portare verso quelle voci in un’altra dimensione si apre agli occhi dei bambini una scena che ha in sé qualcosa di magico. In una radura dieci piccole volpe si divertono a saltare proprio con la loro corda.
Quando i cuccioli si accorgono di quella presenza umana non svaniscono né si inquietano, al contrario invitano anche i bambini a giocare così che il divertimento raddoppia. La bambina e la volpe (Kira Kira edizioni 16 euro) di Kimiko Aman e Komako Sakai, entrambi giapponesi, è la rappresentazione dolce e poetica del pensiero magico infantile. Quell’espediente immaginativo che porta i bambini a evadere da un mondo troppo grande rispetto alla loro misura, e a trasfigurarlo in una dimensione fantastica dove i lupi possono parlare, gli orsi di peluche consolare le lacrime e le piccole volpi divertirsi a saltare la corda. La magia, chi la sa cogliere può essere dietro ogni angolo. Dai 4 anni