Da ogni parte del mondo, ogni giorno, ogni ora si levano le voci di tanti piccoli innocenti che subiscono la violenza di un mondo di adulti incapaci di aprirsi al futuro e preoccupati solo di salvare il poco che possiedono. Sono le stesse voci che il re Erode volle mettere a tacere, spaventato per la nascita di un bambino, il Figlio di Dio, che egli percepiva come una minaccia e non come una promessa. Celebrando i santi Innocenti martiri, la liturgia ci pone davanti agli occhi una scena che lacera il cuore: il re della Giudea, preoccupato da ciò che Gesù avrebbe potuto diventare, ovvero un nuovo “sovrano” come annunciato dai Magi, decise di far uccidere tutti i bambini nati alla stessa epoca. La provocazione è ancora attuale: gli adulti oggi sono pronti a lasciare che le nuove generazioni diventino ciò a cui sono chiamate o preferiscono soffocare il loro destino per evitare ogni “rischio”? Credere significa anche dare credito al futuro, affidarsi a un neonato inerme, nato in una “periferia” e adagiato in una mangiatoia.
Altri santi. San Gaspare Del Bufalo, sacerdote (1786-1837); santa Caterina Volpicelli, religiosa (1839-1894).
Letture. Romano. 1Gv 1,5-2,2; Sal 123; Mt 2,13-18.
Ambrosiano. Ger 31,15-18.20; Sal 123 (124); Rm 8,14-21; Mt 2,13b-18.
Bizantino. Ef 6,10-17; Lc 14,25-34.
t.me/santoavvenire