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Salvaguardia dei terreni agricoli, primo via libera al disegno di legge

Andrea Zaghi domenica 15 maggio 2016
Presto l'agricoltura potrebbe avere un nuovo strumento per accrescere la sua competitività. Dalla Camera, infatti, è arrivato il primo via libera al Disegno di legge sul "Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato". È, in parole semplici, la legge che dovrebbe difendere l'agricoltura dall'erosione continua di buon suolo agricolo. Che ve ne sia bisogno emerge da pochi numeri. Secondo i dati diffusi dal ministero delle Politiche agricole, infatti, dagli anni '70 ad oggi la superficie coltivata in Italia è diminuita del 28%: 5 milioni di ettari di superficie agricola persa negli ultimi 30 anni, cioè oltre 80 campi da calcio al giorno. Detto in altri termini, le imprese agricole hanno perso una superficie equivalente a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme. È da questa situazione che si possono poi mettere in fila altri numeri che fanno capire il significato di quanto accaduto e l'importanza del provvedimento in discussione in Parlamento. Oggi, la nostra agricoltura riesce a raggiungere solo l'85% delle necessità di approvvigionamento alimentare nazionale; mentre dal 1950 ad oggi la popolazione è cresciuta del 28% e la cementificazione del 166%. La continua perdita di terreno agricolo – dice sempre una nota del Ministero –, porta l'Italia a dipendere sempre più dall'estero per l'approvvigionamento di risorse alimentari.Da qui, quindi la nuova legge che naturalmente ha già incassato l'approvazione degli agricoltori e non solo. L'obiettivo generale è quello di azzerare entro il 2050, d'accordo con l'Europa, il consumo del suolo, ma anche quello di valorizzare e proteggere il territorio, con particolare attenzione alle superfici agricole e alle aree sottoposte a tutela paesaggistica per promuovere e salvaguardare l'attività agricola, il paesaggio e l'ambiente. Gli strumenti sono diversificati. Da quelli di metodo – per la prima volta si definisce ciò che è "consumo di suolo" –, a quelli più operativi come il divieto di consumare suolo agricolo se vi sono delle alternative, il divieto di cambiare la destinazione d'uso del suolo agricolo se vi sono stati aiuti europei, il sostegno dato per la rigenerazione delle aree urbane degradate. Assicurata la sospensione delle trasformazioni che comportano nuovo consumo di suolo, in attesa che le nuove regole siano in vigore. Proprio i tempi di approvazione definitiva della legge e la sua applicazione pratica, sono adesso ciò che inquieta il comparto. E si tratta in un certo senso di una vera lotta contro il tempo, visto che già oggi, la Pianura padana, cioè l'area agricola più vasta e produttiva della penisola italiana, ha una percentuale media di superfici edificate pari al 16,4% del territorio.