San Ruperto è ricordato come il "ri-fondatore" di Salisburgo, poiché fu grazie al suo apostolato che la città ritornò alla vita dopo un periodo buio di decadenza. Vissuto nell'VIII secolo, questo evangelizzatore era di origini nobili (era figlio di Chrodberto, conte palatino e cancelliere del re Clotario III, re dei Franchi in Neustria) e si formò a Worms, crescendo alla luce dell'esperienza monastica di origine irlandese. Attorno all'anno 700 partì missionario per la Baviera, raccogliendo i frutti del suo impegno soprattutto a Ratisbona e Lorch. Con l'appoggio e la protezione del duca Teodone II di Baviera, prima fondò una chiesa sul lago Waller dedicata a San Pietro e poi un monastero sul fiume Salzach, nei pressi dell'ormai decadente città romana di Juvavum. Da quel nucleo nasceva così la nuova Salisburgo che oggi ha proprio in san Ruperto il patrono. Ruperto morì il giorno di Pasqua dell'anno 718. Nell'iconografia tradizionale è rappresentato con un secchio o un barile pieno di sale, in riferimento alla città di cui fu padre.
Altri santi. Beato Pellegrino da Falerone, sacerdote (XIII sec.); beato Francesco Faà di Bruno, sacerdote (1825-1888).
Letture. Romano. Ez 37,21-28; Ger 31,10-13; Gv 11,45-56.
Ambrosiano. Dt 6,4-9; Sal 77 (78); Ef 6,10-19; Mt 11,25-30.
Bizantino. Eb 12,28-13, 9; Gv 11,1-45.