C'è un amore più grande di quello che ci lega ai nostri compagni di questo mondo, una ragione di vita che supera qualsiasi orizzonte offerto dai legami umani: è l'amore di Dio. Senza di esso nulla ha senso e tutto si tramuta in semplice vanità, anche l'amore appassionato tra fidanzati e sposi. Per questo le sante Rufina e Seconda non ebbero dubbi quando i loro futuri mariti decisero di abbandonare la fede per paura della persecuzione: loro sarebbero state fedeli al Vangelo, a quella radice di vita che le aveva portate fino alla soglia delle nozze. I due uomini, una volta divenuti apostati, cercarono di allontanare dal Vangelo anche le due donne, che secondo la tradizione erano sorelle. Ma non ci fu nulla da fare, perché Rufina e Seconda volevano un matrimonio abitato dalla fede e da Dio. Vennero così denunciate dagli stessi ex fidanzati attorno all'anno 260 e catturate sulla via Flaminia. Dopo numerosi interrogatori senza risultato, furono condotte sulla via Cornelia, al decimo miglio, dove vennero uccise.
Altri santi. San Pietro (Vincioli) da Perugia, monaco (X-XI sec.); san Canuto IV, re di Danimarca (1040-1086).
Letture. Romano. Gen 49,29-33; 50,15-26; Sal 104; Mt 10,24-33.
Ambrosiano. Nm 1,48-54; Sal 94 (95); Eb 7,11-19; Gv 14,15-23.
Bizantino. Rm 12,1-3 Mt 10,37-11,1.